Leggo tanti blog, di tante donne e ascolto i discorsi delle amiche.
E a volte, troppe volte, resto stupita dai commenti che si fanno sull'uomo che non ci ha volute o che ci ha lasciate o che ci ha tradite.
E il comune denominatore è
"Se non mi ha voluta, se mi ha lasciata, se mi ha tradita è solo perché io ero troppo per lui. Non ha saputo reggere il confronto. E ora guardalo sta con quella sciacquetta, con quella gatta morta, con quella cretina, con quella priva di personalità!"
E c'è qualcosa di tremendamente sbagliato in questo discorso.
Il "sono troppo per lui" è una grandissima cazzata!
E tante volte anche io l'ho detto a me stessa.
Ma resta comunque una grandissima cazzata!
Ed è inutile fare finta che non sia così, anzitutto perché definendosi "troppo" si pecca di presunzione.
Ma poi, riflettendoci, che cazzo significa "troppo"?
Se l'uomo che desideriamo preferisce un'altra non è che siamo noi ad essere troppo e lei troppo poco.
E' che lei gli piace e noi no.
Punto.
Non c'è storia.
Ed è inutile perdere tempo a domandarsi "E se?" perché è tutto inutile.
Siamo sempre là: "La verità è che non gli piaci abbastanza".
Io c'ho messo 31 anni a capirlo. Trentuno!
Sono tantissimi!
Ma se l'ho capito io, credo ci sia speranza per tutto il genere femminile.