Sono le 6.00 del mattino ed eccomi qui, a scrivere, sveglia ma non sveglissima, in balia del jet lag.
Arrivati a Montrèal stanotte, o ieri sera a seconda del vostro fuso orario, siamo già all’opera ed attivi. House si prepara per andare in ospedale e Merdolo è già a quota un biberon e 4 biscotti, sta giocando con i suoi giochi prima del prossimo pisolino. Io cerco di raccogliere le idee, sparse, come i vestiti per casa ieri al nostro arrivo. Anche questa olta ho superato i kg consentiti per il bagaglio; strano ero sicura mentre facevo la valigia, di non aver portato molto. questo si, questo no, questo si, soprattutto questo no mi ripetevo per non caricarmi troppo. Non capisco come ho potuto superare i kg consentiti se ho lasciato a casa tantissime cose che volevo portare con me, famiglia, amici, cane e stracchino compreso.
Strana sensazione il rientro. Ormai conosco la strada aeroporto-casa a memoria, non mi chiedo più cosa vogliano dire le insegne Loblaws, Energiecardio che incontro sulla via di casa, non mi stupisco nel vedere l’IGA aperta fino alle 23.00 di sera. Tutto è diverso dal mio primo arrivo qui l’anno scorso, ora tutto è familiare. Conosco bene la nostra casa, la prima casa in cui abbiamo vissuto insieme tutti e tre dall’arrivo del nano. Non ho dovuto chiedere ad House dove sono gli armadi per mettere via le nostre cose, ho trovato subito caffè e zucchero, non ho dovuto litigare con la tv in francese per cercare il canale dei cartoni; anche Merdolo deve aver riconosciuto il suo nido, una volta toccato il letto è svenuto tranquillo nel mondo dei sogni. Non ci sono state, per ora, nuove prime volte.
Sbaglio, Merdolo è andato in camera sua camminando! Infatti a metà luglio al mare ha iniziato a muovere i suoi primi passi. Inizialmente traballante e agile come un pinguino zoppo ora fila via bello spedito sbattendo qua e là la capoccia. Intrepido arriva in spiaggia e diretto fila verso le onde, con qualunque tempo e senza braccioli o salvagenti (w l’incoscienza), un tipo da mare ma non da sabbia. Vedremo più avanti come se la caverà con la neve. Chissà.
Grandi conquiste per lui, la deambulazione e la scoperta della focaccia, che si mangia tutto goduto, anche se ogni tanto qualche pezzo ancora cade a terra. Il pollice opponibile questo sconosciuto, potrei cominciare a chiamarlo “Tozzolo”…ma questa è un’altra storia.
House è uscito e il nano reclama un pisolino, dovrei dormire un po’ anche io, ci aspettano la spesa e poi nuove avventure in quel del Canada. Ma da domani, oggi sarà meglio riposarsi.