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A volte ritornano.

Creato il 07 agosto 2010 da Abcd

Dopo mesi di attesa e stallo credo che sia ora di far sentire al mondo la voce del più iportante pensatore di codesto secolo.
Inutile dire che sto parlando di me.
Ci sono due motivi per i quali mi sono astenuto dal pubblicare interventi su questo blog facendovi preoccupare per la mia sorte:
1-Non volevo che mi cancellassero dal blog e dopo varie mail minatorie mi sono deciso a esprimere il mio pensiero.
2-Il post-modernismo.
3-Non mi ingozzava.
Credo che il post-modernimso sia la causa più curiosa e affascinante da spiegare e sulla quale focalizzare la mia attenzione,anche perchè se mi focalizzassi sulla prima voi non potreste mai leggere queste preziose righe a causa della riscrittura storica staliniana operata da Nick in seguito alla mia scomparsa.
Ma torniamo al post-modernismo,l'interessante teoria secondo la quale tutto è già stato detto e tutto è stato già fatto.
Ergo la cosa migliore per esprimersi rimane il non esprimersi, quindi io non esprimendomi ho raggiunto il massimo dell'espressività divenendo il più grande luminare del pensiero del secolo attuale.
Tutti all'inizio siamo scettici nei confronti del post-modernismo,tutti crediamo di essere creativi, di avere argomenti che nessuno ha mai trattato prima, di poter discutere di argomenti triti e ritriti in maniera critica e originale, di essere pazzi,eccentrici e tanti altri aggettivi che sono già stati detti e fatti.
In fondo il pensiero critico cambia da individuo a individuo e gli esseri umani, sfaccettati e diversi tra loro come fiocchi di neve, dovrebbero essere la riprova che nessun pensiero è mai uguale all'altro.
Giusto no?
No.
E' una cazzata.
Gli esseri umani non sono una miriade di fiocchi di neve, certo sono tantissimi, sono tutti diversi tra loro, e li puoi appallottolare in mano per lanciarli contro altri esseri umani, ma le loro menti funzionano allo stesso modo.
Pensano allo stesso modo.
E ciclicamente riciclano idee che altri hanno già avuto.
Sono triste dell'annunciarvi che con me si chiude l'epoca dei grandi pensatori perchè io stesso sono giunto alla conclusione che qualsiasi tema si voglia affrontare, qualsiasi verità si voglia raggiungere è stata già raggiunta, defunta e riesumata.
Metti che.
Metti che un giorno mi sveglio e leggendo il mio solito giornale apolitico e informale mi venga voglia di denunciare la situazione attuale, che dovrei fare?
Innanzi tutto chiuderei la Gazzetta dello Sport e andrei a procurami L'Unità, dopodichè cercherei qualsiasi notizia su un qualsiasi Personaggio X in modo da fare un intervento geniale e sagace,originale e carismatico nel quale lo diffamo con classe e faccio la parte dell'intellettuale mandato da Dio in terra per salvare voi massa di plebei.
Ma non posso.
Non posso perchè qualcuno l'ha già fatto.
Non parlo di Travaglio,Maltese,Serra o altri, parlo di qualcuno che ha già avuto la mia stessa idea e me l'ha messo in culo.
Qualcuno vissuto circa 1990 anni fa.
Un inculata lunga 1990 anni.
Un male che non vi dico e un patrimonio speso in pomate.
Sto parlando di Marziale, quel grandissimo figlio di troia grazie al quale nessuno può più esprimere un pensiero politico critico, perchè lui lo ha già espresso 1990 anni fa, anno più anno meno.
Vi riporto alcuni epigrammi, tradotti in maniera un po’ meno poetica e un po’ più comprensibile di quella che potete trovare sui libri in modo da venire in contro al vostro essere meno intelligenti di me.
Metti che.
Metti che voglio parlare di legge bavaglio per fare il figo.
"Sei troppo libero,mi ripeti
a sazietà,Cerilo. Troppo
Libero per te, Cerilo, è
chi parla contro di te."

 

Metti che voglio parlare di Bersani per fare il figo.

 

“Quando urlano tutti, solo allora

Nevolo tu parli un poco

E ti credi un patrono e un avvocato!

Chiunque può essere oratore

A quel modo.

Ecco si fa silenzio: Nevolo dì qualcosa.”

 

Metti che voglio parlare di malasanità:

 

“Diaulo, ex chirurgo, ora becchino:

In ogni sua impresa trovi gente distesa.”

 

Oppure della dura situazione che si trovano ad affrontare i giovani che decidono di intraprendere carriere diverse da quelle dell’avvocato, dell’ingegnere e del tronista.

 

“Tito mi secca col suo Datti e datti

Datti all’avvocatura e a dirmi che

Porta grande riccura.

Tito, porta grande riccura

Anche l’agricoltura.”

 

Potrei continuare ancora per molto, elogiando epigrammi che trattano temi che vanno dalla società a John Holmes (“La dotazione del suo amato

Il Natta chiama “Pisellino”

Al cui confronto un Priapo

E’ castrato.”)

 

Ma non lo farò.

Sarebbe vano tentare di far capire la verità, ciò che io percepisco come verità, attraverso scorci di idee già nate è defunte nelle menti di altri e poi reincarnate nella mia.

Sarebbe, come se Brunelleschi scoprisse che il progetto della sua Cappella è già presente in natura in alcuni formicai, come se Pannella scoprisse che esistono bambini che fanno scioperi della fame ben più lunghi dei suoi e senza assumere marijuana per resistere.

Come se John Holmes scoprisse l’esistenza di Scarnera.

Eppure, proprio in quegli scorci di idee già avute si annida la più grande verità.

E’ nella grande anarchia del pensiero che le idee sono libere di andare e tornare, tramandarsi non linearmente attraverso le epoche e che, ogni volta che esse vengono ripensate, si arricchiscono dell’humus dei nostri neuroni, in modo da non essere mai esattamente identiche, proprio come quei tanto agognati fiocchi di neve.

E solo allora che si capisce che è nella catalogazione, nello stesso post-modernismo, nel voler rendere quel fiocco di neve una palla, che le idee si susseguono cicliche, rendendo irraggiungibile la verità.

La verità è nei cumuli di letame, nei conducenti delle giostre (specialmente quelli del calcinculo), si annida negli stormi delle rondini e sorge spontanea come i denti di leone. Si nasconde nelle barriere coralline e negli alveari, negli aquiloni senza fili che squarciano il cielo, nei neonati che gonfiano le guance e spalancano gli occhi poco prima di vomitare, nei cumuli di immondizia che si dirigono verso l’inceneritore.

E’ dentro tutte quelle vivide forme di realtà che sussulta come le balene spiaggiate, quelle balene che per dimenticare le loro delusioni si arenano sulla spiaggia di loro volontà odiando dal profondo ogni qualsivoglia cazzone di GreenPeace che insiste col salvarle.

Il resto è muffa e volantini elettorali.

Non abbiate paura di riciclare il cervello altrui perché il vostro sarà migliore.

Ovviamente vi sono sopra di parecchie spanne e vi piscio in testa.

E vaffanculo Marziale io i tuoi epigrammi gli avrei scritti meglio.

Detto questo ritorno al mio non dire.

 


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