A ritornare è Gesù Cristo per volere del padre Dio, che prima di scagliare un nuovo Armageddon sulla terra per radere al suolo quell’umanità ingrata che uccide, devasta e distrugge nel suo nome e in nome di un libro, la Bibbia, che lui non ha chiesto di scrivere, (perchè in fondo Lui aveva dato un solo e inequivocabile comandamento cioè FATE I BRAVI, che quell’arrogante di Mosè aveva buttato nel cesso per tirarne fuori altri diec)i, decide far ritornare suo figlio per dare un’altra possibilità a questa umanità perduta. E Gesù paziente ritorna: non prega, non predica, maledice la chiesa e il papa, suona la chitarra, i suoi unici profeti spaziano da Jimi Hendrix ai Joy Division, conduce una vita da frikkettone, si fa di canne, ruba per mangiare e pur di portare il suo messaggio FATE I BRAVI si iscrive a un talent show American Popstar. E’ buono e sincero, non riesce a non perdonare nemmeno il suo peggior nemico, ma si sporca le mani nella disumana umanità in cui si ritrova a vivere.
Certo questo libro non è ai livelli de Il vangelo secondo Biff di C. Moore, ma qualche risata te la strappa, qualche riflessione te la fa fare e se sei tutta incippinata e triste ti regala un po’ di sana spensieratezza.