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A weary trader rubs his eyes as he pauses outside the New York Stock Exchange following the end of the trading session in New York October 9, 2008. The Dow Jones Industrial Average dropped 678.91 points on the day to finish at 8579.19 closing below 9,0...

Da Pukos
A weary trader rubs his eyes as he pauses outside the New York Stock Exchange following the end of the trading session in New York October 9, 2008. The Dow Jones Industrial Average dropped 678.91 points on the day to finish at 8579.19 closing below 9,0...

Ancora una crollo per le Borse Usa

Tantissimi i motivi per i quali essere preoccupati, ma un rimbalzo non è escluso. Precipita Intel dopo la trimestrale. Affondano i titoli petroliferi.

Ancora una seduta terrificante per i listini a stelle e strisce, le vendite hanno affossato tutti i titoli che compongono l’indice Dow Jones tornato sotto quota 16.000 punti.

Si è conclusa così con l’ennesimo crollo dei listini anche la seconda settimana di questo 2016 che probabilmente ricorderemo per un bel pezzo. Il bilancio da inizio anno è ora: Dow Jones (-8,25%), S&P500 (-8,01%) e Nasdaq (-10,36%).

Il WTI, ossia il greggio quotato a New York, in calo del 5,7%, è sceso sotto quota 30 dollari, non accadeva dal 2003, sono prezzi davvero non sostenibili.

Giornata anche di importanti dati macro risultati generalmente sotto le attese, a cominciare dalle vendite al dettaglio calate lo scorso mese dello -0,1% mentre le attese erano per un leggero aumento (+0,1%).

Peggiori delle previsioni anche i dati sulla produzione industriale, calata dello -0,4% per il terzo mese di fila (consenso -0,2%), rivisto al ribasso anche il dato di novembre (-0,9%).

In controtendenza l’indice del Michigan che monitora la fiducia dei consumatori salita di 0,7 punti  a 93,3 punti ma esclusivamente per merito delle “aspettative” visto che il sottoindice relativo alle attuali condizioni è invece sceso.

Per quanto riguarda le trimestrali, infine, c’era molta curiosità per capire come avrebbe reagito il mercato ai dati comunicati ieri a Borse chiuse da Intel, ebbene non sono stati graditi nonostante non fossero del tutto negativi, probabilmente non ha convinto l’outlook.

Dove cercare motivi di ottimismo?

Ci possiamo appellare al fatto che oggi fosse giornata di scadenze tecniche, la speranza quindi è che … da lunedì … si cambia!

Penso si possa anche guardare con favore al fatto che la chiusura è arrivata abbastanza distante dai minimi di giornata. Infine il Nasdaq, nonostante il forte calo, ha terminato le contrattazioni ad un livello superiore rispetto al valore di apertura.

Insomma occorre aggrapparsi a tutto pur di trovare anche in questi momenti segnali di inversione.

Dow Jones (-2,39%) come anticipato nessun titolo in territorio positivo

I maggiori ribassi sono stati quelli di Intel (-9,10%), Du Pont (-5,77%) e Walt Disney (-5,26%).

S&P500 (-2,16%) soltanto tre titoli sopra la parità, si tratta di: Abbvie (+5,10%), EMC Corp (+1,38%) e Southern Company (+0,06%)

Sul fondo due titoli del comparto petrolifero, Anadarko Petroleum (-8,51%), Kinder Morgan (-7,01%) e un bancario, Citigroup (-6,41%).

Nasdaq (-2,74%)  interrompe una striscia di sette ribassi consecutivi Wynn Resorts (+13,34%) che risorge dopo dati preliminari migliori delle attese, sale ancora il colosso dei videogiochi Electronic Arts (+2,45%) quindi Xilinx (+0,94%)

Oltre sette punti percentuali di ribasso per NXP Semiconductors (-7,86%), Micron Technology (-7,82%) e SBA Comm. (-7,56%).

Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro


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