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(Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su Zappa ma non avete mai avuto il coraggio di chiedere).
Negli anni settanta il pubblico del rock si divideva fra chi pensava che Frank Zappa fosse un genio e chi lo detestava. Oggi si divide fra chi pensa che sia un genio e chi non lo conosce affatto. Classe 1940, passato a miglior vita nel 1993 (all'età di 53 anni, R.I.P.) un genio Frank Zappa lo fu davvero. Non tanto della musica rock, genere che attraversò per motivi anagrafici e di pubblico, ma della musica in genere, o come avremmo detto allora: della "musica totale". Perché Frank Zappa non suonò nessuna musica di genere, così come sarebbe ingiusto parlare di lui come di un semplice chitarrista (anche se è il mio chitarrista preferito, un pelo sopra Jimi).
Zappa usò la chitarra, le rock band, le orchestre (di tutti i generi, anche classiche), i synclavier, i nastri, i rumori, così come usò le canzoni, le musiche, i generi musicali stessi come elementi di un progetto musicale originale che non fu R&B, non fu rock, né jazz, fusion o contemporanea ma fu più semplicemente Zappa. Come molti geni non lasciò eredi, nessuno a seguirne le orme, anche se non mancano orchestre che suonano la sua musica o band che dimostrano di averlo ascoltato con attenzione come i Phish.
Originale Zappa fu anche come individuo. Quando i suoi coetanei impazzivano per una canzone, presumibilmente un hit R&B o doo-woop trasmesso alla radio, Frank vivisezionava quel pezzo per cercare di capire, con metodo quasi scientifico, quali fossero gli elementi che lo rendevano un successo. Da ragazzo divenne un fan del compositore Edgar Varese quando lesse su un giornale di un suo disco particolarmente difficile (da vendere). Tutta la geniale musica di Zappa manca di un solo elemento: il sentimento. Le sue canzoni non strappano le lacrime e non evocano l'amore, per lo meno non quello platonico. Zappa non fu un mostro di empatia: portò in tribunale praticamente chiunque, dalle case discografiche agli agenti (compreso il suo storico manager Herb Cohen) fino ad arrivare alla famiglia reale, per via di uno show che gli fu annullato alla Royal Albert Hall. Ebbe rapporti burrascosi con i suoi musicisti, compreso il suo grande amico Don Van Vliet "Captain Beefheart", e fu dai suoi musicisti, le Mothers, citato in giudizio - naturalmente per questioni di denaro. Dopo tutto We're just in it for the money. Con i musicisti fu un dittatore: fin dall'inizio si rese conto che se voleva suonare la propria musica, troppo differente da ogni altra, nel music business avrebbe dovuto auto-prodursi e così fece, diventando un esperto del marketing di sé stesso, producendosi e pubblicandosi, senza mai arrivare a compromessi artistici ma trovando senz'altro sempre il modo di vendere al meglio la propria immagine al pubblico. Con gli introiti dei dischi e degli show pagava di tasca propria i musicisti della band e pagava la sala di registrazione producendo il disco successivo che stampava per una propria etichetta, che si chiamò negli anni Bizarre, DiscReet, Zappa Records o Barking Pumpkin. Non gli andava di gettare il denaro nel cesso mentre i musicisti perdere tempo a jammare in sala d'incisione e le sue sessioni dovevano essere rigorosamente produttive. Sceglieva solo i musicisti più dotati, cercando strumentisti colti che sapessero leggere la musica ma anche capaci di improvvisare, e non era facile perché le due cose, sosteneva, sono spesso spesso all'antitesi. Registrava tutto quello che suonava, anche in concerto, e prima o poi lo utilizzava nei suoi dischi anche ad anni di distanza. I suoi dischi duravano generalmente 35 minuti (a meno che non fossero doppi) e quello che non ci stava trovava posto prima o poi in un disco successivo, magari mixato a qualcos'altro. I suoi assoli di chitarra si ascoltano sui live ma anche ricuciti nelle registrazioni di studio quando non addirittura in album dedicati come Shut Up And Play Yer Guitar. Frank viveva gli assolo come composizioni, anche se estemporanee: sosteneva effettivamente di comporre ogni assolo, sia pure al momento, realizzando qualche volta ciambelle con il buco e qualche volta invece soufflé mal riusciti. Dipendeva dall'ispirazione e dall'estro dei musicisti che l'accompagnavano. Sempre duro, ironico ed affilato, coglionava i propri musicisti per la loro normalità, come nel pezzo Po-jama People (gente in pigiama), ma nella realtà dedicò tutta la sua vita esclusivamente al lavoro. Nemico acerrimo delle droghe (si narra che licenziò il grande Lowell George perché aveva scritto Don't Bogart That Joint), non prese un giorno di vacanza nella sua vita: se non suonava in concerto, suonava in studio, componeva, arrangiava, registrava, mixava praticamente per tutto il tempo in cui non mangiava o dormiva. Quando seppe di essere condannato da un tumore maligno, invece di dedicarsi agli affetti familiari passò gli ultimi anni a lavorare freneticamente per realizzare la propria opera, per organizzarla e per essere certo di trovare un editore per i dischi. Naturalmente ci teneva a far sapere di avere anche un forte interesse per il sesso, e molti dei suoi testi sono orientati alla pornografia. Una delle canzoni si intitola Tengo una minchia tanto, e raccontava che le urla di piacere di The Torture Never Stops su Zoot Allures sono stati registrati grazie al suo strumento dalla moglie ed un'amica in camera da letto. Produsse una band di groupie, le GTO. Lottò contro ogni forma di censura per la libertà di espressione, e prima di diventare famoso ebbe anche la sventura di finire in galera semplicemente per avere inciso un nastro con urla femminili di orgasmo. Senza mai legarsi a nessun uomo politico ed a nessuna organizzazione, lottò sempre con i propri testi ed in prima persona per posizioni liberali e contro la stupidità e la corruzione sociale e politica. Per il resto i suoi testi sono irriverenti, sarcastici, pornografici, folli fino al delirante (montagne che si muovono o dolcetti che credono di essere uomini) ma anche letterari, onirici, autoreferenziali con citazioni ricorrenti negli anni, ma anche molto critici nei confronti della stupidità e della malafede. Cantava anche di accoppiamenti più o meno naturali con l'aiuto o meno di ausili di vario tipo. Un'altro fonte di piacere ma anche di spese e grattacapi fu per Zappa la realizzazione di film come 200 Motels (con Ringo Starr e Keith Moon) e Baby Snakes oltre a molti altri che non gli riuscì di realizzare.
In questi giorni i dischi di Zappa vengono ristampati per l'ennesima volta, perché per quanto poco commerciali vanno sempre esauriti, anche oggi a quasi mezzo secolo dal suo esordio. Quella che segue è una mia guida alla sua discografia. I dischi più consigliati sono segnalati da una stella.
Musicista californiano della generazione hippie, o meglio freak, Zappa non risparmiò neanche ad essi gli strali e i lazzi dei propri testi. Per il primo disco, Freak Out! del 1966 con la band dei Mothers (of Invention), ebbe l'onore di un doppio folle sgangherato LP prodotto (si fa per dire) da Tom Wilson, lo stesso di Bob Dylan ma anche dei Velvet Underground di NYC, con cui divise il contratto discografico per la Verve e da cui fu diviso da feroce antipatia fin dal primo tour a Los Angeles della band di Lou Reed. Il secondo disco, Absolutely Free, fu una specie di messa a fuoco più consapevole del primo, mentre il terzo We're Only In It For The Money (quello con la copertina che parodiava i Beatles di Sgt.Pepper) fu concepito e registrato a New York City, dove la band si era rifugiata dopo essere fuggita dalla California (dove l'aria con le forze dell'ordine si faceva pesante) e dove aveva messo in piedi uno folle dirompente freak show al Garrick Theatre nel corso del quale il gruppo interagiva con il pubblico anche utilizzando strumenti come giraffe spara-panna, bambole gonfiabili e pinguini in bondage. Lumpy Grave è un album senza Mothers scritto da Zappa che dirige un'orchestra sinfonica (scrivere e suonare musica per orchestra fu per tutta la vita l'aspirazione del musicista, che in questo vide riconosciuto pienamente il proprio talento), mentre Crusing With Ruben & The Jets è una citazione doo-woop, il genere di canzoni preferito da Zappa.
Il picco creativo dell'artista fu probabilmente raggiunto nel periodo che va dal 1969 al 1974. Il primo capolavoro si intitola Uncle Meat (★) ed è un doppio LP con una copertina ripugnante che musicalmente si discosta da ogni altro lavoro con le Mothers. Abbandonata la formula canzone è un disco di musica contemporanea, "colta" o "concreta" ("seria" proprio non la si potrebbe definire) che utilizza ogni tipo di spezzone sonoro, strumento e rumore. Lo zenit dell'album è raggiunto sull'ultima facciata con la suite fusion di King Kong dove lo stesso tema è trattato in una quantità di differenti possibilità. Non è ozioso notare che Bitches Brew di Miles Davis, spesso considerato il primo passo del jazz-rock, uscì solo l'anno successivo. Dopo di che Zappa sciolse la prima formazione delle Mothers per dedicarsi a progetti solisti e per non dover intanto stipendiare i musicisti, cosa che gli garantì il loro rancore perenne. Ciò nonostante diede alle stampe ancora tre album di materiale già registrato dalle Mothers: la raccolta Mothermania; Burnt Wheeny Sandwich che comprende lo straordinario brano live improvvisato The Little House I Used To Live In; Weasels Rippled My Flesh (★) dal vivo, che resta una delle migliori espressioni di quella band.
Il 1969 fu anche l'anno del capolavoro di Hot Rats (★), sulla cui copertina spicca il solo nome di Frank Zappa: un potente e rilassato disco di brani strumentali largamente improvvisati che si avvale di musicisti del calibro di Ian Underwood (il polistrumentista delle Mothers) e Don Sugarcane Harris e Jean Luc Ponty al violino. Fra i tanti brani strumentali di stampo fusion si incastona il gioiello di Willy The Pimp, la canzone su un untuoso magnaccia cantata dalla spaventevole voce di Captain Beefheart. Nel frattempo Zappa portò a termine il film 200 Motels e raggruppò una seconda edizione delle Mothers, una formazione che comprendeva Flo & Eddie dai Turtles, la band in classifica con l'hit Happy Together. I lavori di queste nuove Mothers non furono all'altezza dei precedenti ed i loro tour costellati da incidenti. Il 4 dicembre 1971 un fan un po' su di giri lanciò un petardo durante un concerto della band al Casino di Montreux, dando fuoco al locale (in legno) che venne completamente distrutto (l'attuale Casino è stato ricostruito in mattoni). Le fiamme che si alzavano sul lago di notte furono d'ispirazione alla più celebre canzone dei Deep Purple, Smoke On The Water. Andarono distrutti anche gli strumenti, cosa che mise a Zappa voglia di interrompere il tour europeo, ma il resto della band essendo stipendiato lo convinse a proseguire prendendo in affitto gli strumenti. Il tour riprese al Rainbow di Londra, dove durante il bis uno spettatore salì sul palco e spinse Zappa nel buco dell'orchestra, rischiando seriamente di ucciderlo e causandogli fratture e lesioni gravi. Durante la lunga convalescenza Zappa non smise di lavorare e mise a fuoco quelli che potrebbero essere considerati i suoi album migliori, sulle stesse vibrazioni di Hot Rats: Waka/Jawaka e The Grand Wazoo (★). Musica orchestrale fusion a largo respiro e di grande bellezza, successivamente portati in concerto con la big band Grand Wazoo, poi ridotta per motivi di costi a Petit Wazoo.
Erano iniziati gli anni settanta, che furono certamente i più popolari ed i più rockettari per Frank Zappa e per i nuovi accompagnatori che ebbero a militare nelle Mothers Of Invention. Over-Nite Sensation del 1973 è un disco molto rilassato dove una robusta band di stampo rock e R&B (nei cori compare anche Tina Turner e fra i musicisti George Duke, Jean-Luc Ponty e Ian Underwood) suona pezzi divertenti come Camarillo Brillo, I'm The Slime e Dirty Love ("non ho bisogno della tua dolce devozione, non voglio le tue emozioni da due soldi, quello che voglio è il tuo amore sporcaccione"). Mentre i freak della prima ora storcevano il naso il pubblico di Zappa cresceva e dilagava fra i fans delle rock bands. Il disco entrò nelle classifiche di vendita ed il successivo fece il suo ingresso nella Top Ten dei dischi più acquistati negli interi Stati Uniti d'America.
Apostrophe (') (★) fu il suo più popolare e forse anche più riuscito album rock. Al momento fu fortemente osteggiato dal vecchio pubblico (scrisse Scaruffi: "semplicemente orrendi dischi di musica commerciale… il ritorno al cantato si dimostra tanto anacronistico quanto infelice") ma non solo Apostrophe fu molto amato all'epoca, ma è anche invecchiato benissimo, suonando ancora come uno dei più potenti album delle chitarre di quegli anni. L'energico rock asseconda una storia onirica dove il protagonista è ora l'eschimese Nanook, poi un cacciatore di foche, un pastore protestante e così via, con riff del tipo "Save your money, don't go to the show / watch out where the huskies go, and don't you eat that yellow snow, non mangiare la neve gialla"). Brani come Uncle Remus e Stink Foot sono memorabili, mentre Apostrophe è una jam con Jack Bruce (Cream) e Jim Gordon (Delaney & Bonnie, Derek and the Dominos). Anche gli album successivi furono molto popolari.
Il live Roxy & Elsewhere (★), attribuito a Zappa / Mothers.
One Size Fits All è spesso molto ben considerato dai fans, ma a parte Inca Roads si rivela nella sua lunghezza una densa melassa di musica complicata che strizza l'occhiolino al genere progressive di moda.
Zoot Allures ha ottimi spunti ma paga il pegno di essere perlopiù assemblato in studio senza band, sia pure con il contributo del fenomenale drummer Terry Bozzio. Wind Up Workin' in a Gas Station è una pop song post-moderna, Black Napkins un grande assolo di chitarra che diventerà un suo marchio di fabbrica, The Torture Never Stops un lungo blues decorato dalle urla di godimento della moglie Gail.
Nel 1975 Zappa & the Mothers tornarono in tour con Captain Beefheart, che aveva dovuto chiedere aiuto al vecchio amico / nemico Frank perché si trova in guai economici, generati dal fatto di aver firmato contratti discografici incompatibili che si sovrapponevano e non facevano felici le case discografiche. Nel corso del tour lo scontro fra le due personalità fu costante, con un severo Zappa rigoroso direttore d'orchestra e uno sgangherato Van Vliet che trasportava l'armonica in un sacchetto di supermercato, la dimenticava negli alberghi, mancava di presentarsi al pullman all'orario previsto e dimenticava le parole delle canzoni sul palco. Comunque sia andata realmente, la personalità di Beefheart straripa dai solchi di Bongo-Fury, il disco ricavato dalla tournée, facendo suo il disco e trasformandolo in uno dei lavori più "emozionali" della band.
Nonostante il successo Zappa non era soddisfatto quanto la Warner stava facendo nella distribuzione dei suoi dischi, e decise di chiudere il contratto consegnando tutti in una volta i quattro dischi che mancavano. La Warner pubblicò il live Zappa in New York ma reclamò che il resto del materiale era di scarsa qualità. Zappa lavorò ancora su quei dischi facendone un cofanetto che propose ad altri discografici con il titolo di Lather, quando la Warner cominciò invece a pubblicarli separatamente, con copertine originali ma non concordate e senza alcuna annotazione, nemmeno il nome dei musicisti. Il primo fu Studio Tan, una raccolta di sgangherate canzoni fra cui una diluita The Adventures of Greggery Peccary che occupava un'intera facciata. Poi Sleep Dirt, uno strumentale che avrebbe dovuto inizialmente intitolarsi Hot Rats III. Infine il bel Orchestral Favourites, eseguito alla UCLA nel 1975 con la Abnuceals Emuukha Electric Symphony Orchestra con Terry Bozzio alla batteria.
Nel frattempo Zappa aveva creato la Zappa Records con cui aveva firmato per la Columbia e fatto uscire nel 1979 il doppio album Sheik Yerbouti (★), l'"altro" grande disco rock dopo Apostrophe. Un disco vivace ed ispiraro, pieno di canzoni riuscite che vogliono essere la parodia dei generi musicali di moda, inclusa una imitazione di Bob Dylan ad opera del cantante e chitarrista Adrian Belew (in seguito alla corte di Bowie, Talking Heads e King Crimson). Memorabile il pezzo finale per chitarra elettrica di Yo' Mama. Il disco contiene altri brani notevoli come Jewish Princess e Bobby Brown che si rivelò un successo di classifica in Europa (forse perché era meno comprensibile che il testo racconta di un fighetto che diventa gay dopo aver incontrato una femminista lesbica) e l'intero disco fu il LP più venduto. Zappa cercò di bissarne il successo con la saga di Joe's Garage (★), una rock opera in tre volumi su una società distopica che mette al bando la musica, un ottimo disco forse musicalmente solo un filo meno a fuoco del precedente.
Negli anni ottanta Frank Zappa scivolò fuori dal mainstream musicale, concentrandosi fortemente su una quantità di progetti "seri". Un capolavoro fu il progetto di Shut Up 'n Play Yer Guitar (★), tre album raccolti successivamente in un cofanetto, realizzati missando gli assoli di chitarra elettrica, o per meglio dire le improvvisazioni alla chitarra o come direbbe Zappa le composizioni estemporanee alla sua Gibson (tipicamente la Gibson SG diavoletto o la Les Paul). Si parla più spesso di Zappa come musicista o compositore che come chitarrista, ma non riesco a pensare ad un chitarrista complessivamente migliore di lui, e questo disco dimostra l'apporto che diede allo strumento.
Nel 1983 Zappa registrò con la London Symphony Orchestra, per rendersi conto che non poteva trattare gli orchestrali nello steso modo dittatoriale dei propri musicisti rock. Dopo quell'esperienza, da cui trasse comunque due dischi, prese l'abitudine di registrare musica campionata con un Synclavier, da cui nacque l'esperienza della musica di Jazz From Hell (★), un disco necessariamente più freddo di quelli con l'orchestra ma molto stimolante e piacevole da ascoltare.
La sua musica fu anche condotta per orchestra da Pierre Boulez in Boulez Conducts Zappa: The Perfect Stranger.
L'ultimo tour rock fu il Broadway The Hard Way Tour, che è testimoniato da ben tre album: Broadway the Hard Way, The Best Band You Never Heard in Your Life, Make a Jazz Noise Here.
Eseguì il suo ultimo concerto al Palasport di Genova il 9 luglio, dopo di che sciolse il gruppo, a suo dire il migliore che avesse mai avuto ma niente affatto divertente, non certo quanto si divertiva con le Mothers originali. Negli anni novanta organizzò le registrazioni dei propri show in una serie di dischi intitolati You Can't Do That on Stage Anymore, operazione che avrebbe influenzato la futura serie Live Phish così come Live Trax dei DMB. Si curò di riordinare la propria opera per la stampa su CD e trovò il tempo di editare persino i bootleg, con il titolo di Beat the Boots.
Gli fu diagnosticato un cancro della prostata ma volle spendere il resto della propria vita al lavoro. Scrisse le musiche che gli erano state richieste per il Frankfurt Festival del 1992, dove furono eseguite assieme a quelle di John Cage e Karlheinz Stockhausen. L'incisione fu edita postuma con il titolo di The Yellow Shark. Postumo uscì anche Civilization Phaze III, a cui aveva lavorato nei suoi ultimi dieci anni.
Frank Zappa morì sabato 4 dicembre 1993, pochi giorni prima del suo cinquantatreesimo compleanno. Non lasciò eredi, solo fans. E i dischi, che vengono per fortuna regolarmente ristampati.
Blue Bottazzi
P.S. "non ho nulla di Zappa, che disco compro per iniziare?" The Grand Wazoo. Poi Apostrophe per lo Zappa rock e Weasels Rippled My Flesh per le prime Mothers. Poi tutti gli altri.
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