Ecco, uno pensa subito che il gruppo sia una di quelle band di puro southern rock provenienti proprio dall'Alabama. Beh, gli Alabama Thunderpussy sono della Virginia. Si vede che Virginia Thunderpussy suonava male. O che in virginia non abbiano delle thunderpussy? Vabbè, non stiamo a indagare.
Comunque sia, il southern rock non è che sia proprio estraneo ai virginiani Alabama, preso e distorto a dovere e sputato fuori dagli strumenti a formare muri di riff e sonorità viscose e dense come le limacciose acque delle paludi del sud. Sui cinque ragazzacci e sul loro sound ho sentito un po' di tutto, da chi invoca il doom alla Black Sabbath a chi accenna allo stoner dei Kyuss, da chi parla genericamente di hard rock a chi spinge più il pedale sulla causa del southern. Wiki poi dice che è sludge, una sorta di commistione di tutto questo con sventagliate vocali in salsa hardcore. Ai posteri l'ardua sentenza.
Certo è che alcuni passaggi di classic southern ci sono davvero come l'intermezzo pianistico che interrompe l'attacco aggressivo di Ambition e ricorda i più blasonati Skynyrd. Non manca nei brani sempre energici del combo la giusta ricerca melodica che rende possibile seguire senza troppi problemi molti dei brani presenti in questo Constellation, terzo album della band, caratteristica questa riscontrabile anche e soprattutto in diverse linee melodiche urlate dal cantante Johnny Throckmorton.
Purtroppo poco posso dire riguardo il contenuto testuale dell'album non essendo riuscito a reperire i testi in rete, testi non presenti nel booklet del cd (si ce l'ho originale questo cd e neanche io so bene perché, non che sia male intendiamoci). Però il titolo Middle finger salute è un buon biglietto da visita, brano che tra l'altro concede un altro momento di tregua nella sua coda.
Se il lavoro sembra non brillare per varietà di suoni (anche se presenta diversi passaggi acustici) in compenso non difetta in energia. I due lati della medaglia sono evidenti: se siete in cerca della botta energica ci siamo, altrimenti si rischia di interrompere l'ascolto prima della fine della tracklist. Forse decisamente prima. Questo ad un ascolto superficiale almeno, con l'accumularsi degli ascolti il disco cresce e se ne apprezzano anche le diverse sfumature. Bisogna provare, provare, provare...
Constellation, 2000 - Man's Ruin Records
Asechiah Bogden: chitarra
Bryan Cox: batteria
Sam Krivanec: basso
Erik Larson: chitarra
Johnny Throckmorton: voce
Tracklist:
01 Crying out loud
02 Ambition
03 1/4 mile
04 Middle finger salute/1271 3106
05 6 shooter
06 Second wind
07 Obsari
08 Foul play
09 Negligence
10 155 minute drive
11 Burden
12 Keepsake
13 Country song