Il sapere è un diritto di tutti… i ricchi!
“L’istruzione è un diritto di tutti”. Quante volte di queste parole si è fatto uso ed ab-uso? E magari ne è stato sfruttato il potere demagogico dal politicante di turno. Ma quanta realtà c’è in queste parole?
Soprattutto quando vengono pronunciate a guisa di favola bella, per fungere da oppio per uno dei popoli in cui il malcontento imperversa con più veemenza: il popolo degli studenti.
Sono armati di libri e quaderni, più che la spada brandiscono la penna e non hanno paura di usarla per lanciare invettive avvelenate più delle frecce degli indiani.
Appese al chiodo le letterine a Babbo Natale adesso i destinatari sono più tangibili anche se forse similmente irraggiungibili dalle richieste dei novelli cavalieri del sapere.
Oggi si sono riuniti a Roma gli studenti universitari della Rete universitaria nazionale (Run).
Si sono incontrati all’università la Sapienza sotto le luci del mattino per chiedere ai signorotti italiani di portare alla luce un po’ della loro opulenza.
E magari usarla per rimpinguare i fondi per l’istruzione che piangono miseria.
E’ la seconda giornata dell’assemblea nazionale ‘Espulsi dai saperi, lottano i pensieri” e gli squattrinati studenti, senza soldi ma non senza cervello ed umorismo, scrivono a personaggi del calibro di Silvio Berlusconi, Diego Della Valle, Michele Ferrero, Giorgio Armani…
Sperando che le lettere, se non il loro cuore, scuotano almeno i loro portafogli.
Monia Papa
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