Ho trovato il mio secondo lavoro.
A differenza della mia occupazione “ufficiale”, svolgo questa nuova attività solo per passione e non per necessità. Non è stato un colpo di fortuna ma una scelta ben precisa: d’altronde, che senso ha optare per una professione non amata? Equivale – scusate l’irriverente paragone – ad avere come amante una donna (uomo) che non piace.
Da oggi il mio curriculum prevede una nuova voce: critico letterario.
Essere pagato per leggere, guadagnare esplorando il fantastico universo dei libri, percepire uno stipendio per acculturarsi, diventare ricco studiando, vivere per viaggiare tra i mille mondi fantasiosi dei romanzi.
E poi, a fine storia, scrivere la recensione.
Esprimere la propria opinione nero su bianco, condividere con i Lettori l’idea trasmessa dalle pagine del libro, confrontarsi con l’autore, incontrare gli altri scrittori, pubblicare la critica e divenire un’autorevole personalità nell’ambiente della letteratura globale, essere temuto per una stroncatura o esaltato per un feedback positivo.
Un lavoro ideale, anzi il lavoro ideale per me.
Attendo proposta di assunzione, no perditempo grazie.
MMo