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L'interfaccia aria-acqua è sottile, i polpastrelli ne sfiorano il confine. Chiudo la cerniera della muta, abbasso il corpo in avanti per indossare la cintura piombata. È il turno dei calzari, infine le pinne e la maschera. Un tuffo e la pelle si immerge in una dimensione nuova, il freddo sale, il contenuto dei polmoni diventa prezioso ma perde allo stesso tempo importanza. In pochi attimi sono astronauta della profondità. Mi avvolge ovatta incolore, scivola addosso, ci sono dentro ma è impalpabile, pochi rumori ma amplificati. Certa di non appartenere a tale mondo, assaporo momenti che rimarranno in mente tornata al mio.Vista limitata ha l'uomo per osservare il mare nella sua interezza e braccia troppo corte per circondarlo.Unica strada non la comprensione ma la meditazione. Dalla calma di riflessi brillanti del sole alle raffiche di vento che graffiano il viso e turbini gorghi onde esplodono in spruzzi infrangendosi sugli scogli.Esseri sconosciuti, anfratti inesplorati ma la consapevolezza di non poterne scoprire tutti i segreti, non in questa vita.Annalisa Balistreri