Fu l'anno dell'arrivo dei cugini americani (sulla mortadella spremevano il limone, Rosalyn smollicava pagnotte mentre Paolo mischiava vino e gassosa - questo progetto non ha senso, diceva, io non capisco a che serve questa messa in scena buonista).Maledicemmo i cambiamenti di quei giorni - qui vivremo tutti, una grande comune sorridente, areremo e mangeremo i frutti della semina, e di sera inventeremo storie, tante storie, attorno ad un fuoco, e faremo sesso, sesso e figli (Carla e le sue sottane a fiori).Io so fare le marmellate, potrei occuparmi della dispensa (forse lo disse Mary).E d'autunno tagliammo rami secchi e tronchi, alle pareti i turni per i lavori domestici.Tutto era pronto.Poi il gatto appeso all'inferriata.
Di quella villa al mare, delle sue imposte divelte che Joe aveva rimesso a posto, dei controsoffitti in legno, rimase ben poco dopo lo scoppio e il conseguente incendio.
Giorgio D'Amato