Tre nomi riuniti in un solo disco per re-interpretare una delle innumerevoli poesie di Emily Dickinson, figura che tutti (si spera) conoscono e che viene ricordata come una delle autrici più appartate della letteratura statunitense di fine Ottocento.
Volendo semplificare, le doppie tracce hanno tutte un filo conduttore “estetico” (e nel mood e nelle atmosfere, certamente). L’apertura è per la marcetta sacrale di Empty Vessel Music (la statunitense Jennifer Jo Oakley) e si prosegue con pacata leggiadria lungo lo stesso sentiero. L’italiano Apash Twenty Twelve devia verso una sorta di ambient pop piuttosto efficace (aleggia lo spirito dei Brightblack Morning Light) e fa centro; lo dimostra ancora di più quando in “Untouched By Morning” si fa carico delle ugge liriche della Dickinson, sublimandole in una stranita suite quasi electro-dark. Magnetic Poetry (dentro ci sono membri della band serba Mesta), invece, prova a rileggere diciamo in maniera più “oggettiva” quelle composizioni, infarcendole di suoni d’ambiente e “detriti” che sono degno accompagnamento di una deriva, musicale (specie nella lunga seconda traccia) e della parola.
Questo è un lavoro consigliato a tutti coloro che non si accontentano solo di “ascoltarla”, la musica.
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