ABBIAMO UNA GROSSA RESPONSABILITA‘
Abbiamo di fronte una scelta, provare a cambiare davvero e con noi il nostro paese o perire nell’attesa che qualche nuovo “messia” venuto dal nulla e con soluzioni facili riesca ad incantare le masse rappresentandole, trascinandosi dietro quella metà di paese che non si sente rappresentata da questi partiti, il nostro compreso.
Basta con le meline interne che indeboliscono e discreditano la nostra immagine.
Bisogna riprendere lo slancio al cambiamento, alla crescita di nuovi gruppi dirigenti sul territorio, alla ricerca di nuove candidature capaci di dialogare con la società nel suo insieme senza erigere steccati ideologici, quelli che invece sono forieri di cocenti sconfitte.
Il problema è di non procrastinare più il cambiamento avviato, senza indugi né tentennamenti, perchè questi si pagano in termini di credibilità e di conseguenza di consenso e voti.
Spero che si convenga di investire energie nell’analisi del voto e dell’astensionismo, di cui in vero molto poco ci siamo interrogati in questi mesi. E’ trasversale ai partiti a destra come a sinistra, quindi, per favore, che si eviti di tirarlo fuori a sproposito come arma impropria nel PD, contro il suo segretario e non si decida invece di disperderle in sterili quanto inutili diatribe interne.
E’ vero il clima complessivo nel paese non era e non è favorevole. Troppi scandali e troppi attacchi concentrici del tutti contro uno.
Le elezioni territoriali sono un termometro del nostro fare o non fare nella realtà locali. Della nostra capacità di cambiamento e rinnovamento di uomini/donne. In sintesi del nostro saper governare.