Mi sembra giusto iniziare questo post, che molti di voi capiranno almeno arrivati a metà, con una dedica folle:
"Dante, ma vaffanculo!"
Bene.
Dovete sapere che ad Ottobre abbiamo avuto una bella notizia.
Siccome noi siamo una famiglia originale, al mio ritorno dalla toscana di pacco, per festeggiare, siamo andati all'ospedale.
Mia madre deve aver montata una quanche versione trial dell'antivirus, quelle che durano un mese e hanno solo i servizi base.
La diagnosi non era buona.
Siamo rimasti tutti tra lo shoccato e il senza parole finchè, con estrema e infinita empatia, una dottoressa che stava per entrare nella stanza in cui mia mamma stava facendo un importante accertamento, con una faccia più brutta di quella che già avesse (cosa non da poco), disse ad un altro medico: "Aspetta che qui c'è una signora con un linfoma che uhm..".
Dante (la dottoressa è stata così soprannominata per il suo grazioso naso),
ti auguro che un tuo parente si ammali (raffreddore eh) e il medico dica una cosa del genere.
Così impari e perdi 45 anni di vita.
Oggi, dopo tanti mesi di cure, tristezza, ecc, abbiamo avuto la bella notizia.
Stiamo bene!
Il post sarà di ringraziamento, con nomi e cognomi. Perchè c'è gente che merita il nobel e la gloria, non perchè promette l'IMU, ma perchè rende il mondo un posto bello.
Voglio ringraziare Piero e Valeria, i miei più cari amici, i primi a sapere, quelli che, pur avendo i loro enormi problemi, sono stati i primi a tirarmi su.
I primi a rispondere alle domande "come si accetta, come si va avanti" perchè sanno, purtroppo, di cosa parlo.
Quelli che mi hanno sempre ascoltata e fatta ridere. Quelli che, mentre ero confusa, mi sentivo sola, disperata e depressa, mi hanno dato la mano.
Voglio ringraziare le mie cugine, che si sono sempre interessate e cercavano diete e cibi innovativi per aiutare durante le cure (cugina? i vermetti sono morti tutti, credo di inedia, sono una persona orribile?).
Voglio ringraziare quei parenti che ci sono stati sempre, che si sono offerti per qualsiasi cosa e hanno chiamato 95 volte al giorno per tirare su mia mamma.
Anche quella zia che aveva il diritto di chiudersi in camerino e piangere perchè ne avrebbe avuto i motivi.
Voglio ringraziare Ileana e Michi, sempre presenti, sempre con me, sempre disponibili. Non mi hanno mai lasciata nè sola nè a deprimermi. Grazie per la totale assenza di democrazia quando vi dicevo "no, non voglio uscire" e rispondevate "ok, stiamo passando".
Voglio ringraziare chi ha capito che il viaggio per cercare lavoro non era solo quello, ma era anche una ricerca di serenità e cambiamento.
Grazie per le cene, per il cinema con la gente pazza, per avermi quasi uccisa con il pelo di gatto, per avermi comprato il mango, perchè mi piaceva pure sistemare casa con voi.
E ringrazio:
Maya, che mi ha quasi uccisa col pelo e mi ha evitato di pensare ad altro che non fosse "respirarespira".
Giovanni, perchè anche se se la prendeva con me quando non riusciva a consolarmi ed è un po' impedito nel consolare, c'è stato, è stato dolce e presente.
Anna, che dall'Emilia Romagna, mi è stata tanto vicina da sentirla qui.
Adele, che ogni volta che mi sentivo depressa, mi rallegrava con i video in cui fa il cane, la mucca e il gatto.
Altri amici che ci sono stati, Barbara, Palmi, Manlio, Rino, ecc, in maniera discreta e delicata.
Alcuni amici che ci sono stati, pur non sapendo, solo perchè ero giù, voi che mi leggete compresi.
Alcune amiche di mia mamma, una in particolare, che ci ha pure cibati.
I medici, quelli bravi, quelli dolci, come la dottoressa che mi è venuta a cercare dopo che ci hanno dato la notizia.
I medici, quelli stronzi, vi auguro l'impotenza, ma non quella generandi (eh eh, vi piacerebbe), quella coeundi.
Gli dovete dare l'estrema unzione proprio.
Mia nonna, 91 anni, alla quale non avevamo detto niente, e che mi ha detto un giorno "sai? ho fatto l'offerta per il cancro".
Per farmi capire che se in famiglia c'è qualche scimunito, lei non fa parte del club.
Mio padre, supereroe come sempre, che ha fatto di tutto e di più. Io non potrei essere più felice e fiera di averti come padre.
Tuti quelli che sono stati capaci di dare e di esserci, che hanno capito nervosismi, antipatie e chiusure, che hanno trovato il tempo sempre, anche per un semplice caffè.
Perchè quando si sta male, quando si soffre, ogni cosa aiuta, e non deve essere un grande gesto, non si deve necessariamente parlare del problema, basta stare vicini, essere di compagnia, raccontare dei vostri figli, dei vostri casini, aiuta.
Grazie, voi rendete il mondo più bello.
E mia mamma che
Brava mamma, manco i gatti c'hanno tutte ste vite.
Te l'avevo detto.
Abbiamo vinto noi.