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Abbiamo vissuto davvero senza smartphone?

Da Signorponza @signorponza

Ci sono alcune cose di cui faccio spesso fatica a capacitarmi: il successo dei Modà, i teatri pieni per sentire Enrico Brignano, la gente che continua a votare Silvio Berlusconi, la gente che ha Vasco Rossi come cantante preferito. Ma anche il fatto che ci sia stato un periodo della nostra vita in cui abbiamo vissuto senza smartphone e senza connessione internet disponibile ovunque. E non stiamo parlando di preistoria, ma semplicemente di 5 anni fa.

Ho quindi preparato una lista di cose che non si possono più fare ora che abbiamo gli smartphone, mentre 5 anni fa facevamo abitualmente:

  • Non si può più parlare con gli sconosciuti sui mezzi pubblici. Ammesso che non foste degli asociali come me, oggi una volta saliti su un mezzo di trasporto pubblico noterete che tutti i passeggeri al di sotto degli 80 anni difficilmente alzano lo sguardo dal loro telefono cellulare, isolati grazie anche alla musica negli auricolari. La mia personalissima definizione di società che evolve nel verso giusto, io che sono da sempre contrario alle interazioni tra esseri umani.
  • Non si possono più sparare stronzate in libertà. Non credo che esista qualcuno che non abbia almeno uno di quegli amici che SA TUTTO, salvo poi verificare su Wikipedia o semplicemente su Google che le spara così grosse che Ruby in confronto è una ragazza per bene che dice solo verità. Le conseguenze di questa evoluzione sono ancora peggiori per chi fa dei lavori tipo il docente. Il rovescio della medaglia è che gli studenti sono distratti grazie a Facebook, Twitter e Angry Birds, quindi prestano ancor meno attenzione alle cose che vengono dette.
  • Aspettare con ansia l’estate o il Natale per accedere alle promozioni di TIM e Vodafone per inviare centinaia di sms gratuiti al giorno, catene di sant’antonio incluse. Ora si è tutto trasferito su iMessage e Whatsapp con frequenza quotidiana, catene di sant’antonio incluse, ahimè.
  • Tenere per noi stessi i cibi che mangiamo. All’epoca non si poteva pubblicare su tutti i social network l’interessantissimo contenuto dei nostri pasti, corredato da minuziose descrizioni di tutti gli ingredienti. Robe da maniaci che disturbi alimentari mi leggete? Il #foodporn era solo una pratica associata all’uso che alcune signorine o alcuni maschietti facevano di taluni ortaggi.
  • Tenersi per sé le tendenze allo stalking, non potendo condividere con tutto internet le foto che fate di nascosto agli sconosciuti sui mezzi pubblici o per strada.

Vintage Social Networking


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