Un paio di giorni fa ho portato Sara e Francesca al cinema a vedere l’ultimo nato della Disney, Rapunzel e l’intreccio della Torre. Il loro primo film in una vera sala. Ho comprato i biglietti in pausa pranzo, per assicurarmi posti perfetti con una buona visibilità. Le bambine mi hanno raggiunta con la nonna all’entrata del cinema. C’erano anche zia e cuginetto, un bel gruppetto eccitato. La loro tensione era alle stelle, anche perchè avevamo fatto un primo tentativo fallimentare la domenica pomeriggio, non trovando nemmeno un posto. Lunedì invece non c’era quasi nessuno. All’entrata ho comprato i classici barilotti di pop-corn (non è cinema senza!!!) e poi ci siamo accomodate tutte sulle nostre poltrone.
Francesca quasi ci scompariva dentro, tra la dimensione della poltrona e quella della confezione di pop-corn che teneva stretta come un tesoro intoccabile. Sara ha smesso di parlare dal momento in cui le luci si sono abbassate, mentre la piccola era un po’ stupita dal buio: “mamma, ma io non vedo”. L’audio era effettivamente un po’ alto, però le due non ne sono sembrate disturbate. Pensavo che per Francesca fosse presto, a quasi tre anni non credevo reggesse un intero film; invece un po’ in braccio a me, un po’ in braccio alla nonna (e con i suoi pop-corn in braccio ovviamente!) si è goduta tutto lo spettacolo. Per Sara, innamorata delle storie delle principesse, è stato difficile accettare che l’eroe non era un principe, ma un ladro; è stata soddisfatta solo quando alla fine i due si sposano.
Per me è stato bello consegnare a ognuna il proprio biglietto, vederle accoccolarsi in poltrona e godersi una storia su grande schermo. Crescono, inizia una nuova fase. Possiamo andare al cinema insieme!!! I biglietti li conserverò gelosamente e quando saranno grandi ricorderemo insieme un pomeriggio davvero speciale. Ve lo consiglio per i prossimi giorni, come regalo da trovare nella calza della Befana!!! La trama la potete leggere qui, io vi dico solo che ci è piaciuto moltissimo, anche se non è un film per piccolissimi (tre anni sono un po’ al limite).
Angela