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ABC “Resurrection”: le somiglianze con The Returned e perché non è una serie Sci-fi

Creato il 21 gennaio 2014 da Linda93

La nuova serie ABC, “Resurrection” non è un rifacimento di “The Returned”, ma soltanto un adattamento di esso, capiamo meglio…

ABC “Resurrection”: le somiglianze con The Returned e perché non è una serie Sci-fi
Il dramma che debutterà a metà stagione negli States è basato sul romanzo di Jason Motts e segue le vicende di un bambino di soli 8 anni che si risveglia dopo decenni dalla sua morte.

La premesse del ritorno dei morti dall’oltretomba, non è diversa dall’acclamata serie televisiva francese “The Returned” trasmessa da Sundance Channel, i produttori esecutivi dello show hanno però fatto in modo da non cadere in “trappola” diciamo.

Non ho mai visto l’altra serie” commenta Michele Razekas dai TCA. “Eravamo a conoscenza di The Returned quando si è deciso deliberatamente di proseguire con nostro di progetto, ma non voglio dire esattamente di cosa si tratta”.

In realtà il libro di Motts non influenza la serie più di tanto a parte nell’idea iniziale.
Nella serie, Jacob si risveglia in delle risaie in Cina per poi fare ritorno nella sua città natale Arcadia, in Missouri grazie all’aiuto di un agente di nome Martin Bellamy.
Il ragazzino sostiene di essere figlio di Harold e Lucille Garland, il cui bambino però è morto annegato 32 anni fa.

Il libro è ovviamente l’impulso per far partire la serie, ma altro non era che il punto di partenzadice il produttore esecutivo Aaron Zelman, aggiungendo che non si tratta di uno spettacolo di genere o storico. “A metà della lettura del libro ho capito che esso non era un testo di fantascienza, anzi è più uno studio del dolore e della perdita che comprende grandi domande sulla vita e sul perché siamo qui. Ho pensato a cosa fosse la fede, per ogni persona può avere un significato diverso… Se ci avviciniamo a qualsiasi essere umano, egli avrà domanda su come siamo arrivati qui e cosa è possibile”.

Il fulcro di “Resurrection” sarà comunque l’emozione, dice Zelman specialmente nel rapporto tra Harold, Lucille e Jacob. “Con il suo ritorno, il bambino riporterà alla memoria dei genitori ciò che hanno perso dice Kurtwood Smith che interpreta il padre del ragazzo. “Egli li costringerà a riesaminare quella che è stata la loro vita negli ultimi trent’anni. Certe cose causano un forte impatto nella vita di un individuo e influenzeranno anche il rapporto del mio personaggio con la moglie poiché lei sarà molto più propensa fin da subito ad accettare il bambino”.

ABC ha ordinato 8 episodi per la prima stagione del dramma, il che fa di essa una serie limitata, ma Fazekas si dice piuttosto convinto del tema ricorrente e del proseguo per le prossime stagioni, anche perchè i produttori non sempre vogliono una serie completa. “Sono contento dei nostri otto episodi. Penso possiamo farne fino a 13, ma più di questo, dovremmo iniziare a dilungare troppo la trama. Ho davvero apprezzato l’opportunità di poterci concentrare su grandi storie”.

Una persona che ama tale storie? Brad Pitt, la cui azienda di produzione ha sviluppato la serie. “L’ho incontrato non molto tempo fa, gli ho detto a cosa stavo lavorando e lui mi ha risposto di aver visto tutti gli episodi e che li adora” conclude Fisher.  [TV Guide]


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