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Abitudini londinesi, chapter 2

Da Lacocchi @laCocchi
Dopo più o meno venti giorni di assenza totale dagli schermi del Bloggo, sono tornata.
Vogliate scusarmi l'assenza, ma la vita londinese mi ha sorpresa in un vortice di accadimenti, pensieri e birre. Molte birre.
Le ultime novità mi vedono rimanere nell'incertezza meteorologica della terra Albionica almeno fino a dicembre. Sono alla ricerca di lavoro, stage e quant'altro, e data la mia bravura nello scassare le balle, ho mandato email a tutta Londra. E ho ricevuto risposte. E ne attendo altrettante.
Stasera ho pure una prova in un pub. Già rido.
Non perché non sia capace di fare pinte, ma per il quantitativo di birra che assumerò per rimanere tranquilla e non agitarmi a sentire gli inglesotti chiedermi: "4 pints of Stella, 3 pints of Kronenburg, 5 vodka tonic" e poi dargli il resto.
Il resto mi terrorizza: quelli se sbaglio un pence s'incazzano e mi rovesciano la birra addosso.
Ora che sapete il perchè e per come della mia assenza, passiamo alle nuove ed entusiasmanti abitudini che ho riscontrato nei Brits pop in queste settimane.
Alcune di queste abitudini fanno un po' schifo. Siate preparati al peggio.
Magari ne alterno una schifida con una non, altrimenti pensate il peggio.
Ma alla fine a me gli inglesi piacciono assai
1- I like when you do it right FART.
Il titoletto di questa abitudine è ripreso da questa canzone. Per l'assonanza delle parole.
Solo per quello, eh.
Ora vi chiederete, ma fart che vuol dire? E io vi dico significa scoreggiare.
Perchè gli inglesi, uomini (le donne ancora non le ho sentite, ma non puoi mai sapere), scoreggiano che è un tormento. 
In discoteca, in metro, in bus, alla fermata del bus all'aperto, al pub... gli inglesi sono una molotov di scoregge.
In discoteca ho sentito di quei fetori, che nemmeno nelle fogne aperte di Calcutta.
Sarà l'alcool, i litri di birra che gonfiano lo stomaco e favoriscono la puzzetta, i loro cibi sani e nutrienti, ma gli inglesi non riescono a trattenersi: gli scappano proprio, come scapperebbero a un bambino.
E' una cosa pestilenziale.
L'altra settimana ballavo tranquillamente in un club londinese, sentivo il beat, ero felice e contenta, non pensavo. Mi  passa vicino uno, mi chiede permesso e nel frattempo, perchè no, molla anche una scoreggia.
Lunga, silenziosa e micidiale. Arrivata a destinazione, ovvero il mio naso, mi sono sentita male.
Sono quasi morta dal puzzo.
Dovrebbero far qualcosa, prendersi dei fermenti lattici, delle medicine.
Al prossimo che mi scoreggia nelle vicinanze gli consiglio il carbone vegetale.
Fa benissimo contro il meteorismo ostinato.
2- Watch your step, mind your head
Qui se non hai un Blackberry o un iPhone non sei nessuno.
Tutti hanno almeno un BB e un iPhone. Alcuni hanno anche un BB, un iPhone e un iPad.
Insomma, sono un popolo tecnologico.
Unico problema, hanno questa brutta abitudine di scrivere messaggini, email e twittare e facebookare e camminare. Tutto insieme. Senza guardare la strada.
Si narra anche dell'esistenza della così detta "Sindrome del palo", quella che portava tanta bella gente a spiaccicare la testa contro un palo della luce, o qualunque altro tipo di palo, pur di non mollare gli occhi dal cellulare e guardare dove mettevano i piedi.
Le ragazze soprattutto, si aggirano per le strade camminando a velocità spedita chine sui loro palmari, intente a scrivere cose a noi sconosciute, senza minimamente curarsi degli altri.
E allora scattano gli scontri, i sorpassi all'ultimo secondo, gli sfioramenti di borse e le spallate.
E tutta una serie di "Sorry", "Oh, I'm so sorry" e "Oh, sorryyyyy" infinita.
Quindi per la vostra salute, se twittate, facebookate, emailate e messaggiate mentre camminate, tenete sempre un occhio sulla strada.
Non vorrete incappare in un palo. O in una cabina telefonica.
Dev'essere doloroso.
3- SPIT it out loud
Per un'abitudine prettamente femminile, ecco a voi un'abitudine decisamente maschile.
Il maschio inglese mi sputa. Eh, perchè ha il catarro. E allora mi sputa per strada. Per espettorare.
Ogni tanto senti dei ruggiti dietro le tue spalle, dei suoni provenienti dalle profondità dei bronchi, che ti chiedi "Oddio che cos'è? Una tigre, un giaguaro scappato dallo zoo?" No. E' un brit pop che sta facendo le pulizie di primavera ai polmoni.
E dopo l'inquietante ruggito ti chiedi dove sputerà ora? Quale punto della strada sceglierà? Vicino a te? Lontano da te? A metà strada tra te e lui?
Io per sicurezza accelero sempre. Se invece viene il soggetto espettorante viene nella mia direzione, urge un cambio di direzione repentino.
Seguito da un "Oh sorry, so sorry".
4-I'm in love with my carpet
Tutte le case inglesi sono provviste di un sano strato di moquette. Che notoriamente non viene mai pulita.
Puoi stare li a passare aspirapolveri, detergere, pulire e sgrassare, ma l'aspetto un po' sporco non ti abbandonerà mai.
E se la casa la affitti, quante belle quintalate di batteri, microbi e quant'altro si nasconderanno tra la soffice moquette che ricopre tutta casa?
Poi c'è anche chi la moquette, o il carpet che si dica, ce l'ha in cucina. E questo si commenta da se.
La relazione con la pulizia è una relazione spigolosa. Un po' come la relazione birra-puzzette.
5-Bidet?! What is that?
Il bidet mi manca moltissimo. Ve lo posso giurare.
Non che io non mi gusti la mia fantastica doccia mattutina ogni santa mattina, e la mia sana doccia serale la sera, però il bidet mi manca.
Mi manca vedere quel cosino simpatico li, vicino al water. E mi manca sapere che il fedele alleato è sempre pronto all'utilizzo.
Qui il bidet non sanno nemmeno cosa sia. Non hanno idea dell'incredibile utilità di quel sanitario li.
Parlavo una sera con un tizio, in un pub. Siamo finiti a parlare del rito del lavaggio della persona.
Non ho idea del perchè. Sarà stata la birra.
Segue dialogo: "Beh" dico io, "le mani uno se le lava sempre dopo che è andato in bagno..."
"Perchè?" mi chiede lui. Io inorridisco. E mi allontano pure.
Segue momento di silenzio e lui : "Poi voi avete quella cosa strana in Italia, quell'affare vicino al water. Dai, io non capisco a cosa vi serva."
"Parli del bidet?" chiedo io.
"Il cosa?! Bidet!?AAHAHHAHAHAHAHAHAH"
"Serve per lavarsi le parti intime" dico io, speranzosa in un suo moto di approvazione.
"Ma per quello c'è la doccia la mattina."


Andiamo in pace. La sporcizia è finita.


6- Do you really like me? Easy easy staring
Gli inglesi approcciano in un modo strano. Scordatevi gli approcci italiani seguiti da "Ciao bellissima, ma che begli occhi\capelli..." blablabla, non ti mollo più.
Qui la cosa è molto diversa. Sono certa che si aspettano che tu, ragazza intraprendente, gli dia un limone senza nemmeno pensarci due volte.
Quando i giovinastri inglesi vedono una che gli piace non fanno nulla. Si bloccano.
In discoteca, per esempio, si piazzano davanti a te mentre tu stai ballando, e ti fissano. Ti fissano.
Roba inquietante. Roba che ti viene da pensare se soggetto di fronte ha una paralisi momentanea. O forse sei tu, hai un brufolo enorme in fronte. O un a mega foglia d'insalata in mezzo ai denti.
Comunque, loro ti fissano, e non fanno nulla. E se tu chiedi se c'è qualcosa che non va, loro se ne vanno.
Senza dirti niente. E non tornano più.
Perchè trovano l'inglese che il limone glielo da, ooh se glielo da.
In fondo loro non vogliono mica parlare. Vogliono solo limonare.
E magari mollare una scoreggina, che non fa mai male.

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