Abolire la libertà di parola e di stampa per non far salire lo spread

Creato il 08 luglio 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Neanche gli industriali possono parlare. Questo non è nemmeno uno Stato di diritto trasformatosi di fatto in mercato di diritto. Non si è neanche trasformato in oligarchia, in repubblica censitaria, o ufficialmente in Tirannia degli Investitori in Borsa. Il presidente del consiglio Mario Monti se la prende persino con il terribile estremista che è capo della Confindustria, Squinzi: “Le sue dichiarazioni fanno salire lo Spread”. Ha detto Monti. Per evitare questi gravissimi problemi e salvare la tirannia di borse e banche va abolita al più presto la libertà di stampa e di parola. Giorgio Squinzi non aveva fatto altro che dare “fra il 5 e il 6″ al governo, applaudito dalla Cgil (dev’essere un tipo pericolosissimo).

“Ma che ti prende, vecchio Squinzi? Sei diventato di sinistra forse”

In realtà il dialogo Camusso-Squinzi ha prodotto solo malumore verso il governo, ma nessun intervento. La mobilitazione della Cgil ci sarà ma non certo questo mese. Forse si farà quando gli anni si saranno raffreddati e tutti si saranno convinti che pagarla cara è bello. E’ nella cultura cattolica, agostiniana, sentirsi colpevoli di tutto, per tutto e si adatta perfettamente alle esigenze dello spread.

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