Abolizione dell’IMU. È così urgente?

Creato il 06 maggio 2013 da Tabulerase

Roberto Mazzanti

La litanìa dei tg ripete continuamente la ninna nanna dell’abolizione dell’IMU sull’abitazione principale (perché continuano a chiamarla “prima casa”? Non c’entra nulla. L’abitazione principale potrebbe non essere una prima casa in senso fiscale….come sanno bene i miei Colleghi) a cui inevitabilmente segue il contro-canto di chi risponde “prima il lavoro”.

Per non dormire, facciamo un po’ di chiarezza: il PD ha fatto un passo indietro e non ha preteso di realizzare punto per punto quello che era il suo programma elettorale; ora faccia altrettanto Berlusconi. L’IMU sull’abitazione principale pesa particolarmente su certe situazioni personali: basta rimodularle (anziani, abitazioni concesse in uso ai figli ecc…ecc…).

Ma un’imposta sugli immobili a destinazione comunale esiste in tanti paesi al mondo e non è uno scandalo; specialmente nel quadro di due tendenze che dovrebbero esser considerate eque:

1.    avere un Fisco che complessivamente pesi meno sul lavoro e sulle persone e più sulle cose e sui consumi; naturalmente con una pressione fiscale generale più bassa dell’attuale in rapporto al PIL (si può fare con una serie di tagli alle spese pubbliche per i consumi intermedi, gli sprechi, i costi della politica, abolizione Provincie, riduzione parlamentari, fissazione di un tetto massimo per gli stipendi dei manager pubblici, riduzione delle indennità alla Presidenza della Repubblica ed alle varie cariche istituzionali, tetto alle pensioni d’oro non guadagnate con contributi versati ecc…ecc…)

2.    pagare le imposte là dove si hanno i servizi; se hai la casa in un Comune, usi le sue strade, le sue illuminazioni pubbliche e tutti gli altri servizi comunali.

A questo punto allora la domanda è: davvero è così urgente ABOLIRE l’IMU sull’abitazione principale ?

Sia chiaro: a me fa piacere quando si tolgono imposte. Non è questo il problema.

Il fatto è che la coperta è corta ed a mio parere l’urgenza è capire quali tasse sono davvero ostacolo per la crescita dell’occupazione e dell’economia e quali lo sono meno, fermo restando che in un’ottica liberista ogni tassa è denaro che dal privato va al pubblico e non crea ricchezza nell’immediato.
Da questo punto di vista, certamente l’IRAP ha effetti molto più deleteri sulla propensione ad assumere personale dipendente. Basti pensare che se un imprenditore 1 fattura 100 mila euro senza dipendenti ed ha un reddito di 50 mila euro paga grosso modo duemila euro, mentre il suo collega, imprenditore 2, che fattura 150 mila euro ed ha un dipendente qualificato che gli costa 40 mila euro l’anno, possedendo un reddito di 50 mila euro, paga un’Irap di circa 3.600 euro.

Al di là di quanto sopra, però, il punto vero della questione è un altro ancora: possiamo creare stimoli occupazionali intervenendo solo sulle questioni di breve periodo e fiscali ? O non sarebbe meglio imboccare una bella autostrada per la crescita ?

Si, perché, il ritocco qui ed il rattoppo là, sono sentieri corti, mulattiere di montagna che non sai quanto respiro ti toglieranno per arrivare in fondo e nemmeno se, una volta arrivato in fondo, avrai raggiunto i frutti che speravi.

Le cose che fanno bene all’economia sono quelle di lungo periodo, purtroppo per i politici che hanno bisogno di risultati nell’immediato, da spendere per farsi belli con gli elettori…..
E le autostrade per la crescita stabile, per i frutti veri, sono ben altre. E comincerei pensando a chi dall’estero dovrebbe prendersi la briga di venire a investire nella bella Italia, che vorrebbe:

1.    Un sistema di infrastrutture degno di questo nome. Noi ce l’abbiamo ? Direi di no.

2.    Un sistema giudiziario civile chiaro che gli consentisse di essere tutelato in tempi ragionevoli e con regole certe e poco interpretabili. Noi ce l’abbiamo ? Direi di no. Basta guardare i tempi medi e tutte le incognite che ti affliggono quando imbocchi la strada di un processo per recuperare i tuoi crediti…

3.    Un sistema tributario semplice per le imprese, con pochi adempimenti concentrati nell’anno e con un processo dove i Giudici siano terzi e i tempi ragionevoli; dove si paghi a sentenza definitiva e non durante il processo stesso. Noi ce l’abbiamo ? Assolutamente no.

4.    Un sistema amministrativo che consentisse la minor burocrazia possibile, uffici competenti, funzionari almeno gentili e tempi certi. Noi ce l’abbiamo ? NO.
Molte di questi problemi si potrebbero risolvere a costo quasi zero, senza gravare più di tanto sulle casse dello Stato. E queste si, che sarebbero le autostrade per la crescita. C’è solo un problema: lavorare su quelle direttrici richiede competenza (che non sempre abbiamo tra i nostri politici) e tempo (che i politici non hanno, perché vogliono l’uovo oggi ma non la gallina domani….Bersani docet).

Ma le cose serie sono quelle. Non l’abolizione secca dell’IMU sull’abitazione principale, senza la quale addirittura si vuole togliere la fiducia al Governo appena insediato!
Tra l’altro, è un po’ di giorni che mi chiedo: ma non si potevano mettere d’accordo prima sulla questione quando hanno fatto le consultazioni ? Che cosa si sono raccontati Letta e Berlusconi in quei giorni ? Le ultime vacanze in Kenya ?

Misteri italiani…


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