Prosegue la traduzione di un opuscolo informativo sull'aborto scritto da una band vegana, nel quale si evidenziano le contraddizione del movimento animalista, un movimento che condanna la vivisezione e l'uccisione degli animali ma non la soppressione di un essere umano.
Oltre alla prima parte dell'opuscolo è consigliata la lettura di un precedente articolo sull'aborto. Da notare che il movimento animalista sembra fin troppo coinvolto nella costruzione del Nuovo Ordine Mondiale, rifuggendo dal denunciare le scie chimiche e l'aborto, e che vale lo stesso discorso per Amnesty International.
Premettiamo che il curatore di questo blog è assolutamente contrario alla politica del Vaticano e che ritiene l'insopportabile morale sessuofobica e maschilista della Chiesa una delle cause principali dell'aborto. Se la Chiesa smettesse di considerare sporco e peccaminoso il sesso al di fuori del matrimonio aiuterebbe realmente moltissime ragazze ad evitare l'aborto. Se la Chiesa condannasse pubblicamente i pregiudizi contro le ragazze madri e bacchettasse il perbenismo ipocrita sarebbe forse credibile quando condanna (a parole) l'aborto. Ma come chiedere di schierarsi realmente contro l'aborto ad una delle colonne portanti del Nuovo Ordine Mondiale?
Infatti è notiza recente l'atteggiamento subdolamente abortista del nuovo papa Benedetto XVI, il quale ha concesso ai preti l'autorità di assolvere il peccato di aborto nel corso delle confessioni dei giovani che, a centinaia di migliaia, stanno partecipando questa settimana alla Giornata mondiale della gioventù in Spagna. (fonte yahoo notizie)
Traduzione dell'inserto contenuto in un disco 7 pollici che contiene brani di due band (Statement e Dim Mak) che aderiscono all'ideologia Straight-Edge Pro-Life (Surround records, 1998).
Un altro fattore molto importante è dato dalla dimostrazione che l'aborto degrada completamente Le donne. Mi considero una femminista, ma credo nell'uguaglianza: l’aborto non si avvicina nemmeno un po’ all'essere equo. Rosemary Bottcher ha scritto un articolo intitolato "Femminismo: stregato dall’aborto". La Bottcher ritiene che le donne siano molto diverse da come le ritrae una grande porzione del movimento femminista. Se non sono in grado di gestire lo stress da gravidanza, si chiede, come potrebbero affrontare la pressione provocata, per esempio, da una finalità importante? Questo è grossomodo il succo della questione: è opinione comune che un uomo si trovi a "maturare" quando diventa padre.
Ci si aspetta che debba saper affrontare situazioni difficili e sacrifici pur di fornire ai figli i mezzi per poter crescere e magari per far loro continuare gli studi, sebbene questo talvolta richieda trovarsi un secondo lavoro o fare degli straordinari. Ci si aspetta che faccia questo ed altro perché si suppone che, trovandosi in questa nuova condizione, sia appunto abbastanza maturo e responsabile. Al contrario la donna, secondo la femminista "media", è così egoista, immatura, irrazionale ed insofferente da non poter tollerare nove mesi di relativa scomodità per dare alla luce una nuova persona e/o, in casi molto delicati e particolari, magari per donare felicità a qualcun altro che potrebbe adottare il bambino.
Campagna choc invita le polacche ad-abortire in Gran Bretagna
In tutto il paese i gruppi pro-choice stanno chiedendo insistentemente che l'aborto venga trattato come un qualsiasi altro intervento chirurgico al momento in cui vengono fornite alle pazienti informazioni riguardo alle procedure ed ai rischi che si corrono. Sembrano credere che le donne non siano in grado di compiere delle scelte autonome e intelligenti una volta messe di fronte ai fatti. Le pressioni per propagandare l’aborto come legittima soluzione ai problemi legati all'essere donna nella nostra società lasciano le donne a rassegnarsi alla “discriminazione da gravidanza”. Le femministe pro-choice, rivendicando la legittimità dell’aborto, sostengono che una donna incinta sia inferiore ad una che non lo è. Affermano in tal modo che gravidanza e maternità siano incompatibili con l’essere una persona adulta pienarnente attiva e che il modello “di successo” è invece quello dell'uomo scapolo senza figli a carico. “Sostenendo l'aborto invece di impegnarsi per i cambiamenti sociali che permetterebbero di conciliare la maternità con una vita il più possibile libera da barriere e condizionamenti culturali, le femministe pro aborto hanno accettato di sottostare ad un mondo di uomini alle condizioni degli uomini. Hanno tradito la maggioranza delle donne socialmente attive che vogliono avere figli”. (da Feminists For Lire).
Chi detiene il potere decisionale (compresi i genitori) non può arrogarsi il diritto di volere o non volere le persone a suo piacimento, è dannoso già solo pensare in termini di categorie come bambini desiderati o indesiderati. Così facendo si collocano in partenza i genitori in una posizione di superiorità e di potere psicologico sui figli. In qualche modo il figlio viene "programmato" dal comportamento dei genitori e predeterminato dai loro stati d'animo.
“In genere si ‘vogliono’ solo gli oggetti ed il fatto di desiderarli o meno implica che siamo loro superiori o che per lo meno abbiamo un rapporto a senso unico nei loro confronti”. (Sidney Callahan, psicologo).
Mentre circa un mese fa stavo girando per le strade di Las Vegas, mi è capitato di vedere sulla tv di un negozio una pubblicità di "pubblico servizio" nella quale si vedeva un uomo che spingeva un passeggino. Ad un tratto, vedendo una macchina sportiva rossa, l’uomo si faceva tutto triste e contemporaneamente si sentiva una voce fuori campo domandare: “Sei sicuro di volere queste ruote (riferendosi al passeggino) prima di prendere queste altre ruote?” Non riuscivo a credere che fossero arrivati a mettere a confronto il bimbo nel passeggino con l'automobile, usando uomo come mezzo per cercare di persuadere i maschi ignoranti dell'importanza di un bene superfluo di consumo rispetto all'avere un figlio, attraverso un messaggio abortista che potesse arrivare (direttamente o meno) anche alle loro compagne. In pratica la vittoria del materialismo sfrenato sul valore della vita.
La mia matrigna avvertì le mie sorelle che se fossero per caso rimaste incinte e avessero ancora voluto un posto dove vivere, sarebbero state portate immediatamente in una clinica per aborti. Come risultato una di loro è scappata di casa all'età di sedici anni per avere il “permesso” di tenere suo figlio. Mia sorella è stata a suo tempo adottata ed ha voluto dare al bambino la stessa possibilità di vivere che ebbe lei. L'altra mia sorella, che ha appena avuto un bellissimo bimbo, ha dovuto tenere nascosta la propria gravidanza fino al sesto mese in modo che non le venissero fatte pressioni perché la interrompesse. Milioni di adolescenti sono state e continuano ad essere ingannate dalle persone di cui più si fidano. Il problema in questi casi non è di bambini non voluti, ma di genitori “non volenti”, e se la società in cui viviamo continuerà a considerare i neonati come svantaggi economici, possiamo asserire che parallelamente continuerà a non esserci alcuna speranza nemmeno per gli ancor meno fortunati e più mercificati animali.
Quello dell'aborto non è un argomento alla moda per i "politically correct", pronto ad essere distorto e sminuito in qualche degradante adesivo sloganistico da appiccicare sul paraurti della macchina, come ad esempio quello che dice "PRO-SCELTA = PRO-BAMBINO". Questo messaggio suggerisce implicitamente che le donne che si trovano drammaticamente in difficoltà in tal senso sono comunque delle "irresponsabili", per cui, se il bambino venisse ucciso ... beh, tanto meglio per lui. Mi sento veramente confusa da un messaggio del genere. Pensavo che l'intento delle femministe pro-choice (la stragrande maggioranza) fosse quello di difendere le donne, non di degradarle ed avvilirle. Questa è la realtà e si ripete 24 ore su 24. Ci sono passate attraverso molte mie conoscenti ed amiche e ciò mi addolora profondamente.
[Contrariamente a quanto enunciato dalla morale cristiana e cattolica, una parte significativa del movimento pro-life ritiene che l'educazione sessuale e l'informazione su prevenzione e contraccettivi sia di assoluta, immensa importanza e che sia l'unica vera e fondamentale risorsa da far propria e, appunto, diffondere il più possibile -soprattutto tra i più giovani- perchè si eviti di trovarsi a prendere in considerazione tragiche scelte, ma ovviamente anche per scongiurare il contagio da HIV ed altre malattie sessualmente trasmesse].
Nel 99% dei casi l'aborto viene compiuto per ragioni sociali, non per ragioni prettamente mediche. Mi sembra che miliardi di dollari vengano spesi per una problema evitabile quando dovrebbero essere impiegati per gli innumerevoli bambini che patiscono la fame e subiscono soprusi di ogni tipo. Ma sono talmente tanti coloro che hanno interessi affinché questo stato di cose rimanga invariato da farci pensare che ben poco potrà effettivamente cambiare, almeno nel breve e medio termine.
Questi sono alcuni dei motivi basilari per i quali ci consideriamo pro-life. Potrei continuare ancora per molto, parlando delle politiche palesemente sessiste (in India, Cina, Corea e tante altre regioni l'aborto è un comodo mezzo per disfarsi di figlie femmine non desiderate), di dominazione, di ricatti morali alle donne da parte dei datori di lavoro perché non vadano in maternità, di controllo demografico (uso improprio e iniquo delle risorse), ma anche di dolore del feto, abusi sui bambini e di molti altri fattori, ma in questa sede non c'è abbastanza spazio.
Vorrei in special modo ringraziare quanti hanno lottato e continueranno a lottare per difendere la vita dei bambini e degli animali nonostante i pregiudizi e le discriminazioni da parte di un movimento o dell'altro. Possiamo fare una differenza. Frequento bambini che sarebbero stati con ogni probabilità abortiti. Vivo con degli animali che ho salvato da morte certa.
Ogni azione, seppur piccola, conta enormemente.Jen
p. s. - situazione nello stato del Kansas:
- gli aborti sono permessi sino all'ultimo giorno di gravidanza- il dott. Tilder (parliamo del `98) ha compiuto più di seimila aborti dopo i sei mesi di gravidanza. -gli aborti in questo caso vengono compiuti mediante iniezione letale attraverso l'utero, direttamente nel cuore del feto.- i medici consigliano di parlare al bambino fino al momento dell'operazione e di dirgli "goodbye" a intervento ultimato.- quando estratto sufficientemente "integro", i dottori consigliano alle pazienti di tenere ancora in braccio il corpicino per un po', dicono, per "alleviare il trauma e il dolore dell'addio".
Link utili:
Libertarians for life: www.141.org Feminists for life: www.feministsforlife.orgAtheist and agnostic prolifers: wvw.godlessprolifers.org