Aborto. Irlanda approva legge

Creato il 12 luglio 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online

Attribution: William Murphy.

Irlanda. Ci sono voluti mesi di discussione e una notte di fuoco, ma il Parlamento irlandese ha approvato stamattina una controversa legge sull’aborto. Si tratta di un passo storico per la cattolicissima Repubblica verde, compiuto con difficoltà e con parecchie riserve.
La “Protection of Life during Pregnacy Bill”, approvata con 127 voti a favore e 31 contrari, è una legge che – come si evince dal nome – si occuperà di salvaguardare la salute delle madri durante la gravidanza, e permetterà l’aborto solo nel caso in cui la vita della donna sarà in pericolo.
Proposta dal premier Enda Kenny, la legge è il risultato di un dibattito acceso ormai da anni: era il 2010 quando la Corte europea dei diritti dell’uomo si era appellata al governo irlandese, chiedendo di modificare la legge sull’aborto in modo da prestare attenzione alla salute della donna in gravidanza.
Ma i riflettori sul tema erano stati accesi nel 2012 dal caso di Savita Halappanavar, una giovane donna di origini indiane. La ragazza era stata portata d’urgenza all’University Hospital of Galway, durante un aborto spontaneo alla diciassettesima settimana di gravidanza. L’ospedale l’aveva informata che il feto non aveva nessuna possibilità di sopravvivenza, ma che per la legge irlandese nessun medico avrebbe potuto praticarle un aborto, dal momento che il cuore del feto non aveva cessato di battere. Dopo giorni di sofferenze, Savita è morta il 28 Ottobre, di setticemia.

Il fronte dei gruppi pro-aborto aveva scatenato una dura protesta, chiedendo al governo di smarcarsi dalle posizioni conservatrici e di approvare quella legge che avrebbe consentito di non assistere ad altri casi Halappanavar.
Oggi gli attivisti festeggiano, dichiarando la fine del potere esercitato dalla Chiesa Cattolica in Irlanda.

Ma fuori dal Parlamento non sfilano solo gli striscioni di chi ha vinto una battaglia; l’Irlanda è un paese tradizionalmente cattolico, e la protesta anti aborto si è fatta sentire chiara e nitida. Mentre il Parlamento approvava la legge, un gruppo di oppositori pregava sulla strada, esibendo cartelli che chiedevano al premier di non legalizzare l’omicidio.
Kenny ha raccontato in Parlamento di aver ricevuto feti di plastica e lettere di protesta scritte con il sangue, mentre alcuni manifestanti hanno circondato la sua casa travestiti con maschere a forma di scheletro.

Il Paese dunque si divide sul tema dell’aborto: non sono mancati oppositori interni allo stesso partito di Kenny, che hanno votato contro la proposta di legge.
Un passo di sicuro difficile per la Repubblica d’Irlanda, che segna la storia dell’isola.

Articolo di Gabriella Dal Lago


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