Aborto, scomuniche e assoluzioni: Lafranconi evita la fila delle pentite decentrando il diritto di assolvere a tutti i preti della diocesi per una settimana. Ma perché Lafranconi perdona sia aborto che pedofilia? Sarebbe la difesa della vita questa?

Creato il 21 marzo 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Mussolini (left) and Hitler sent their armies to North Africa and into Egypt against the British (Photo credit: Wikipedia)

Robert Mugabe in 1991. Taken by myself. (Photo credit: Wikipedia)

A young Mussolini in his early years in power. (Photo credit: Wikipedia)

I commenti su cremonaoggi sono arrivati a parlare di diocesi-card e concorso a premi per le indulgenze, soprattutto

Español: Augusto Pinochet Ugarte. Militar y Presidente de Chile. (Photo credit: Wikipedia)

ai potenziali padri ritrovati loro malgrado padri interrotti da interruzioni volontarie di gravidanza cioè aborto.

Quel che non si capisce bene è la posizione della chiesa cattolica, che prima scomunica la donna che ha interrotto volontariamente la gravidanza, poi però la perdona con decreto del vescovo. Intanto però il “feto” è stato “buttato via”.

L’argomento è ripugnante. L’aborto proprio non piace, nessuna donna che io sappia o abbia sentito ha interrotto la gravidanza con leggerezza.  Il decreto del vescovo è finito su “Il Fatto Quotidiano”: Lafranconi concede a tutti i preti di assolvere il peccato di aborto in periodo pasquale. Molti e molte si confessano solo a Pasqua e tutte le donne scomunicate per “peccato d’aborto” dovrebbero recarsi dal vescovo a confessarsi. Il vescovo evita la fila con questo decreto di decentramento amministrativo dell’assoluzione, permessa a tutti i preti, non solo al vescovo.

Oltretutto Lafranconi come tutta la chiesa offende il programma “le iene” solo perché uno di loro ha osato domandare “che ne pensa di don Nello Giraudo”, prete condannato per pedofilia e spretatosi solo per volontà propria. Se no per la chiesa  sarebbe ancora prete. Tu eri sacerdos in aeternum. Lafranconi è stato inscritto dalla Procura di Savona nel registro degli indagati e poi si è salvato dal processo grazie alla prescrizione, che come si sa non significa per nulla assoluzione. Dunque Lafranconi né a Savona né a cremona – il caso è quello di don Mantia – ha denunciato il prete sospettato di pedofilia (che non significa prete già condannato: denunciare significa chiedere indagini a chi le può fare, cioè la magistratura, e tutti i cittadini preti compresi sono uguali davanti alla legge). Don Mantia poi ha patteggiato. Il suo caso non è paragonabile a quello gravissimo di don Giraudo. Ma si è fatta chiarezza solo grazie alla denuncia del padre, non grazie a Lafranconi. La vita dei bambini, la loro sicurezza dai pedofili non gli interessa? I pedofili laici vanno denunciati, i pedofili preti no? Non si capisce! Torniamo all’aborto.

La chiesa che cosa consiglia? Resistenza alla legge 194, la famosa legge che combatte l’aborto clandestino, oppure una serie di provvedimenti (aborto, scomunica, perdono in confessionale) che puniscono e perdonano la libertà di interrompere la gravidanza?

Nessuna donna abortisce volentieri. Purtroppo a volte la donna che non abortisce rischia la vita. In Irlanda è successo di recente un caso del genere: medico obiettore di coscienza e donna in “dolce” attesa deceduta per malattia. Quella donna va scomunicata? O va scomunicato il medico?

Il principio cui si appella la chiesa è che l’uomo non può determinare l’esistenza della vita. Non c’è autodeterminazione sulla vita.

Principio che però non vale quando un uomo, ad esempio un dittatore (Videla, Mugabe, Mussolini, Pinochet, l’altro fascista Stalin ecc. ecc…) determina di interrompere non la gravidanza ma la vita di esseri umani già nati, viventi e praticanti dottrine politiche socialiste o cattolico-democratiche o semplicemente democratiche o liberali (ci sono anche i socialisti-liberali, i democratici atei, gli islamici, gli ebrei democratici, ecc. ecc.).

Perché l’impegno civile della chiesa per la vita umana si ferma a questo valzer dell’aborto? Un passo avanti con la scomunica, un passo indietro col perdono. A margine, tolleranza verso le dittature.


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :