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About Love, Hate and the other ones – Un puzzle senza pretese

Da Videogiochi @ZGiochi
di Lorenzo "quadrazza" Quadrini

About Love, Hate and the other ones è un’altra riproposizione per computer di un titolo originariamente concepito e sviluppato per il mercato mobile. Ci troviamo di fronte ad un puzzle game purissimo, che fa dell’ambientazione e della bellezza grafica un punto di forza e di successo. Il gameplay difatti non brilla certo per originalità e più in generale l’intero prodotto non risulta essere innovativo od entusiasmante come tanti altri indie hanno saputo fare in questi anni. Globalmente About Love (passateci l’abbreviazione) rimane comunque sufficiente, pur se disposto su binari prestabiliti.

Senza titolo-1

spingere o tirare

Il gioco ci trasporterà in un mondo fatto di buffi omini ed improbabili percorsi ad ostacoli. Due demoni (non credo possa esistere definizione più similare, sebbene la trama sia solo accennata da simpatici video completamente privi di dialoghi intellegibili) si ritrovano loro malgrado di fronte ad uno strano marchingegno, un bottone, che una volta spinto li trasporta in una dimensione parallela. Ogni livello di gioco consisterà nell’andare dal punto A al punto B, per poter spingere il pulsante e continuare il paradossale viaggio fino all’agognato finale. Nulla di più semplice insomma, ad esclusione della caratterizzazione dei due buffi eroi: Love e Hate. L’amore e l’odio uniti insomma, in una specie di tag team, con un unico scopo: riuscire a tornare nel proprio mondo.

I due non differiscono solo per resa grafica e per animazioni, ma avranno a disposizione un potere speculare: Hate potrà bisbigliare la propria sempiterna repulsione nei confronti di qualsiasi cosa, provocando negli esseri animati uno spostamento diametralmente opposto alla sua posizione. Love invece farà l’esatto contrario, attirando i buffi personaggi del livello. Interessante in questo gioco di opposti, di spinte e di attrazioni, come la voce dei due PG segua un percorso preciso, a seconda di dove cliccheremo con il nostro mouse, fermandosi inoltre al primo ostacolo incontrato. Muri ed altre costruzioni potranno impedirci di raggiungere i bersagli, costringendoci in poche parole a spostarci per trovare il giusto punto dove poter interagire. Da qui poi è facile capire in che modo i livelli vanno sviluppandosi, costruendo strutture sempre più complesse lungo le quali dovremo muoverci per poter arrivare al desiderato bottone. Hate e Love potranno muoversi a destra o a sinistra e salire gradini della loro stessa altezza. Molto utile risulterà quindi usare uno dei due come trampolino per superare altezze o buche troppo profonde. Ricordando sempre che si potrà invece scendere da qualsiasi piattaforma senza rischi, il giocatore sarà chiamato a risolvere enigmi di sempre maggiore consistenza e difficoltà, che all’inizio coinvolgeranno semplici ragionamenti di incastro e di posizionamento degli elementi in gioco, per poi introdurre variabili e dinamiche via via più complesse ed eterogenee. Certo il succo del prodotto rimane comunque la ricerca della strada per arrivare alla fine del percorso, aprendo si a diverse applicazioni di un concetto pur sempre semplice e senza troppe variazioni sul tema. Lo stile di questo puzzle game è improntato su una certa rigidità: le mosse che compieremo potrebbero portare infatti ad un vicolo cieco, aiutati dalla presenza di un comando undo e dalla facoltà di ricominciare il quadro in qualsiasi momento.

La mappatura dei tasti è semplicissima, complice l’origine del software, che vale la pena ricordare essere nato per mobile, e che su computer non trova grande difficoltà nel gestire i pochissimi comandi a disposizione del giocatore. Basterà insomma un click per poter usare i poteri di Love e Hate e per poterli muovere. Certo in alcune situazioni il miss-clicking potrebbe dare qualche piccolo problema, ma niente di trascendentale. Il vero pregio del prodotto rimane comunque il comparto grafico, davvero ben curato ed originale. Lo stile pencil si fa sentire, risultando affascinante sia per un pubblico maturo che per un pubblico più acerbo, sebbene la difficoltà di alcuni quadri finali potrebbe annoiare alla lunga i giocatori più piccini. Allo stesso modo la caratterizzazione dei due eroi, così semplice eppure così efficace, non può non strappare più di qualche sorriso. Anche la struttura dei livelli ed il game design è sicuramente di qualità. Spiccano molto meno le musiche, che possono risultare alla lunga monotone ed inespressive, tali da non rimanere impresse nella mente dei giocatori. A conti fatti il prodotto risulta pertanto sufficiente, anche grazie all’aggiunta corposa di livelli introdotta durante il passaggio da mobile a PC. Rimane però un titolo piuttosto piatto e con poco mordente rispetto alle molto più appetibili soluzioni offerte dal mercato indipendente.

About Love, Hate and the other ones – Un puzzle senza pretese


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