Abstine et substine
Suonano strane, e diverse all’orecchio
d’altri le tue parole dette.
Riflettono echi di pensieri alieni
riverberano angosce cui non pensavi.
Prudenza nell’aprir bocca
pare necessaria
pure il silenzio, in verità non dà
sicurezza alcuna. È interpretabile.
Sovente in modo errato.
Sono angoli curvi e luci sbilenche
proiettanti enigmi, anzichè certezze.
M’affaccio ad osservare il mondo oltre il mio e il tuo.
Ma so che non troverò la risposta.
La via, quell’unica via possibile
è quella del minor male.
Ed anche quella fa soffrire.
Maurizio Donte
Non è la prima volta che accade che vado cercando parole dentro me per raccontare ciò che sento. Ma non so come, sarà il vento che gira forte, sarà la potenza che zittisce, sarà che la bocca si chiude stretta e ciò che vorrebbe uscire resta strizzato tra i denti.
Sarà che quando si è dentro non si vede fuori, quando i vetri si appannano ed è notte e buio e non senti rinascita, mai.
E così, nel repentino divenire, viene spesso in soccorso una parola d’altri che a perfetta guisa s’incastra nella mente e libera quel peso greve che opprime il petto.
Non s’è di peso vero alleviato il cuore, ma ben disposto al divenire, questo si.
Chiara