L'associazione degli scrittori africani di lingua inglese (AWS) festeggia i suoi cinquant'anni di attività, a partire dal 1962, anno in cui mediamente la maggior parte delle nazioni africane ottenne, a suo tempo, l'indipendenza dalle potenze coloniali.
Anni positivi e/o meno positivi questi cinquanta, trascorsi a volte bene, a volte male, a seconda delle circostanze e delle complesse situazioni politiche del Continente.
Anni, comunque, molto ricchi di vitalità,delle autentiche primavere letterarie, che hanno consentito ai più, fuori dell'Africa, di conoscere un mondo ignoto o letto solo attraverso stereotipi culturali ormai superati e, sopratutto di conoscerlo attraverso uomini e donne, che sono poi divenute vere star, prestigiose firme a livello internazionale.
Primo fra tutti è d'obbligo ricordare l'ecclettico scrittore nigeriano Wole Soynka, primo premio Nobel africano per la letteratura (1986).
Infatti ,in questo campo, un ruolo da protagonista spetta proprio alla popolosa Nigeria con i suoi 160 milioni di abitanti.
In anticipo, rispetto alla grande manifestazione che si terrà in luglio a Nairobi, sempre per conto dell'AWS, lo scorso mese di febbraio ad Abuja, all'ambasciata italiana, si è svolto un convegno cui hanno partecipato numerose associazioni di scrittori nigeriani, anche piccole, ma tutte desiderose di far comprendere dentro e fuori il Paese che ,senza cultura, non ci può essere sviluppo endogeno.
Solo per ricordarne alcune, in quanto fondamentali nella crescita culturale della Nigeria, che ultimamente attraversa, purtroppo, momenti politici molto difficili,di cui conosciamo bene le motivazioni, citiamo la Literary association, l'Abuja writers forum,l'Association Abuja authors, la Guild of artistes and poets, tutte associazioni frequentatissime, con sede nelle principali città nigeriane come, ad esempio, Lagos, Port Harcourt e Ibadan.
Poichè si dice che "chi comincia è alla metà dell'opera", i nostri auguri vanno a tutti gli intellettuali nigeriani perché, grazie al loro impegno costante e continuativo(e non solo nelle lettere ma anche nella altre arti), siamo certi che, presto o tardi, le "cose" volgeranno al meglio nel loro Paese e le brutte notizie di questi giorni scompariranno definitivamente dai "media" di mezzo mondo.
Volere è potere.
Non va dimenticato.
E la Storia ha sempre tempi lunghi.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)