Le foglie stanno perdendo l'intensità del loro colore smeraldino, la terra si prepara ai rigori dell'inverno e dalla finestra la luce diventa più fioca, e la fiamma dell'accendino sembra quasi riscaldarci. Il rosso e il giallo sfumeranno le colline e io sto descrivendo una stagione come in un romanzo di Liala. Radiostan, oggi si tinge di “rosa”. L'autunno e l'inverno sono da sempre le stagioni in cui i film d'amore si impossessano delle serate e le eroine romantiche, siano esse di carta stampata o in blue ray, risorgono per ricordarci che nonostante ci siamo sentiti inclini all'avventura estiva, alla scappatella, o alle divagazioni in genere è ancora lui l'imperativo presente dei nostri bisogni: l'amore. Questo sentimento è stagionale?
Prima di tutto chiarisco che d'amore non ne so niente. A tutt'oggi sono indeciso se sia un bacio a labbra salate o qualcosa che più ce n'è meglio è, ma quello di cui sono certo è che d'estate l'idea che ci si fa di lui è quella di un gelato: un peccato di “gola”, mentre d'inverno sembra diventare più come la dispensa della formica per la cicala: una questione di sopravvivenza. Peccato che il grande amore dicono che sia uno soltanto e diventa difficile dividerlo in due versioni! Se fosse come quelle giacche alle quali puoi togliere l'imbottitura sarebbe perfetto per ogni stagione e non richiederebbe il “cambio”, ma uno mica può dire al suo compagno/a di stargli vicino d'inverno e d'estate che tiene troppo caldo! Quindi?
Quindi per questo, d'inverno ci si abbuffa di film d'amore e d'estate di gelato! Perché gli uomini e le donne sono come i materassi da esposizione: ti ci siedi sopra senza sapere da che “lato sono” e ammesso che li trovi comodi, una volta comprati ti spacchi la schiena a rigirarli i primi anni, lato invernale, lato estivo, finché finisci per dormire sempre su un solo lato per risparmiare fatica! In tempi inquieti come questi, anche l'amore dovrebbe essere “on demand” così potremo chiederlo un po' come ci serve e se ci imbattessimo in una pellicola degna di nota potremo “registrarlo” e riguardarcelo con calma l'inverno seguente! Una cosa interessante è che l'amore estivo descritto dai film e dai romanzi rosa sembra fugace sensuale e finalizzato al piacere, mentre quello d'inverno, più intimo familiare e riproduttivo. Io non ce l'avrei vista Bo Derek fare la parmigiana d'inverno dopo un Bolero Extasy ad Agosto, come d'altra parte non saprei immaginare Doris Day in versione Bagnina di Bay Watch e voi?
Assodato che l'amore ha tante facce ma che tutti sogniamo un solo ti amo e uno solo a malapena siamo in grado di pronunciare nella vita, non si sa proprio dove sbattere la testa. A complicare le cose c'è poi il fatto che anche l'estate della vita passa in fretta e un ti amo detto in gioventù, può non reggere gli inverni del tempo o se il ti amo arriva con l'età potrebbe basarsi solo sul concetto di reversibilità della nostra pensione.
Era più semplice quando eravamo bambini e l'amore era una tazza di latte caldo piena di biscotti, il cartone animato preferito e la compagna di classe con cui ci si fidanzava dandosi la mano, invece, alla soglia dei quaranta, quando se le nostre foglie sono ancora verdi è perché sono finte, il prosecco prende il posto della tazza di latte e la cellulite o la pancetta fanno di noi un buffo cartone animato e se incontriamo qualcuno dargli la mano non basta e con estrema facilità la nostra compagna o il nostro compagno col tempo ci fa cadere le ...foglie.
Ho detto che Radiostan oggi si tingeva di rosa ma forse, il giallo e il marrone sono più adatti. Il giallo perché l'amore è un mistero intricato in cui il “colpevole” non è il maggiordomo (più facile che lo sia il personal trainer) e marrone, poiché ci si può “seccare” aspettandolo, tanto quanto a vivendolo a lungo. Non esiste amore che sia lo stesso tutto l'anno, che pur bruciante che sia al principio, non formi poi una tiepida brace con le ceneri di entrambi. Sembrerebbe dunque che l'amore sia solo una scintilla, e che un accendino all'anulare sia più concreto di una fede nuziale..
Perciò Anna Karenina si butta sotto il treno, Bette Davis diventa psicopatica, e la Monroe ci dice che è meglio “quando la moglie è in vacanza”? Perché qualunque sia il modo in cui lo vivremo o ci verrà negato, sarà sempre lui ciò che ci farà sentire vivi. Per lui piangeremo sul divano guardandolo sui volti dei suoi interpreti del cinema, o faremo una smorfia, se sullo stesso divano, l'amore che avevamo sognato di vivere giace addormentato e rumoroso. Vigorosi come foglie verdi animate dalla linfa o fragili come gialle fronde spostate dal vento, ci si ritrova tutti inquieti a guardare dalla finestra chiedendosi: se l'amore è una scintilla, perché il mio accendino non funziona?
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