Secondo la Corte di Cassazione (sentenza del 12 maggio 2011) è legittimo l’accertamento fiscale basato sul file anonimo rinvenuto dalla Guardia di finanza nel computer di un fornitore dell’azienda sottoposta a controllo.
Il fatto: durante un’ispezione non autorizzata, le Fiamme Gialle trovano un file con un riepilogo giornaliero denominato “rapportino dell’impiantista”.
Scatta l’accertamento che l’impresa impugna: in primo grado la Commissione tributaria provinciale annulla l’accertamento.
La Commissione tributaria regionale riforma la decisione e conferma l’accertamento.
Ora la Cassazione conferma tale provvedimento in base al principio secondo cui “il ritrovamento, da parte della Guardia di Finanza, in locali diversi da quelli societari, di una contabilità parallela a quella ufficialmente tenuta dalla società sottoposta a verifica fiscale, legittima, di per sé sola ed a prescindere dalla sussistenza di qualsivoglia elemento, la rettifica della dichiarazione sulla base di accertamento induttivo”.