Non vorrei essere tra gli operai che guidano quei mezzi che portano le siviere colme di sostanze roventi e le sversano ogni dieci o quindici minuti questa notte (25 luglio). Non so che cosa respirano, sento a circa 150 o 200 metri il frastuono dell’acciaieria Arvedi. qualcuno stanotte stenta a prendere sonno. Mi accorgo che meritano rispetto, profondamente. Non so che cosa respirano, quanti decibel devono sopportare. So che altri non dormono o fanno fatica a dormire a poche centinaia di metri, a Spinadesco e Cavatigozzi. So che nessuno vuol venire ad abitare qui vicino. Molti dicono che non riescono a vendere la loro casa. Chi verrebbe a vivere accanto a un’acciaieria. Si sente un odore molto acre. Tutti possono venire a venire qui lungo il canale. La politica ha perso la parola e ha lasciato soli i cittadini di questa zona e i lavoratori con la loro vita di ogni giorno.