Corsa alla normalizzazione e regolarizzazione, dopo le diffide, per la maggiore industria di Cremona, che ha da tempo rilievo internazionale. “Convivere con l’acciaieria” sembra la nuova parola d’ordine: resta il fatto che la val padana non è affatto adatta a questo tipo di insediamenti, perché il vento è debole, il terreno ha grande valore per l’agricoltura, l’ambiente non regge più tanto inquinamento, per quanto attento possa essere un imprenditore, anche fosse il migliore del mondo. La normalizzazione dell’industria e la fine o rarificazione delle proteste per i rumori e i fumi è un effetto della mentalità dominante, che non ammette un’economia diversa da quella che vive di petrolio, automobili, fusione di metalli pesanti, e produce rimedi parziali e rattoppi. Cremona riuscirà pure a migliorare la vivibilità di Cavatigozzi e Spinadesco, oltre che di Sesto ed Uniti. Ogni conferma dell’economia esistente è un’occasione persa per un cambiamento radicale che pare sempre più necessario, a prescindere da Arvedi. La questione è planetaria. “Sì, ma a Cremona?” Cremona ha perso la sua occasione da molto tempo. E’ una città che convive da decenni con le industrie più impattanti, inquinanti di prima classe e che continuerà ad amare visceralmente l’inquinamento legale.
Marketing politico del sindaco Galimberti che potrà dire di aver migliorato una situazione peggiorata dalle amministrazioni precedenti. In quindici anni, però, Cremona ha l’aria che si merita una serie di amministrazioni per niente lungimiranti.
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Verbale CDS Arvedi prog ris acust diffida (1)
Verbale CDS Arvedi prog ris acust diffida
CREMONA Il piano di risanamento acustico dell’acciaieria Arvedi è stato discusso e approvato, in vista di un monitoraggio sulla sua efficacia, in una conferenza dei servizi, cui hanno partecipato i Comuni di Cremona, Sesto ed Uniti e Spinadesco, l’Arpa, l’azienda di via Acquaviva. Il precedente piano per l’abbattimento dei rumori è stato bocciato. Dopo alcuni mesi e le elezioni amministrative a Cremona e Sesto l’acciaieria propone un nuovo programma di interventi, dato che le segnalazioni di rumori notturni e diurni sono numerose da parte dei residenti, tanto che l’azienda è stata diffidata a risolvere il problema. Il piano dell’Arvedi prevede entro il 31 dicembre di quest’anno l’installazione di un silenziatore cilindrico per ogni camino sostenuto da una struttura in carpenteria; nell’impianto di zincatura la realizzazione di box silenziosi, per attutire il rumore della caduta di refili di lamiera. Quindi entro il 31 dicembre dell’anno prossimo la collocazione di pannelli fonoassorbenti e fonoisolanti e altro materiale isolante. Dal primo ottobre di quest’anno saranno installate due centraline di rilevazione del rumore al confine dell’acciaieria rivolte verso i due centri abitati di Spinadesco e Cavatigozzi. Funzionerà un sistema di autocontrollo, con dati disponibili per l’Arpa, che verrà stabilito a partire dalla riunione tra Arpa e acciaieria il 22 luglio. Le azioni compiute dall’azienda per correggere gli eccessi di rumore dovranno essere documentate: un responsabile designato appositamente dovrà condurre una verifica almeno trimestrale. Il risanamento acustico dovrebbe concludersi nel giro di un anno e mezzo.
Altro problema emerso in questi giorni sono le molestie olfattive causate dal trattamento dell’acido cloridrico mediante un sistema di cui l’Arpa ha chiesto la sostituzione dopo una diffida all’acciaieria. Arvedi infatti utilizza un impianto che non consente il controllo in automatico. L’acciaieria dovrà risolvere il problema: entro dieci giorni, per cominciare, dovrà presentare presentare all’Arpa una nota che indichi la posizione dei pozzetti di controllo dello scarico industriale dove si verifica presenza di acido cloridrico. Hanno partecipato a questo secondo incontro il comitato di quartiere di Spinadesco e Peacelink, associazione ambientalista rappresentata da Maria Teresa Puliti, ed Ezio Corradi per il Coordinamento comitati ambientalisti Lombardia.
(notizia trasmessa dal tg di Telecolor, http://www.telecolor.net, canale 18 del digitale terrestre)