Che effetto avrà sull’impatto acustico complessivo dell’acciaieria Arvedi di Cremona il nuovo impianto di verniciatura? Lo ha notato un cittadino di Cavatigozzi, leggendo il verbale dell’ultima conferenza dei servizi. La nuova attività “non altererà in modo significativo” l’impatto acustico generale. Non se ne sa quasi niente. L’Acciaieria non ha presentato ancora i documenti richiesti dal settore Ambiente della Provincia, il quale negli ultimi mese, assieme al settore Territorio, si impegna non poco per verificare la situazione della principale industria cremonese. Un impianto in più non dovrebbe diminuire il rumore, bensì al massimo aumentarlo, seppure eventualmente di quasi nulla. Se la quantità di decibel è critica, eppure aumenta anche di pochissimo, ma l’Arpa non esprime preoccupazione particolare, allora l’acciaieria supererà l’esame, una volta attuato il risanamento acustico. Scompare dunque il rischio di chiusura, che pure nessuno si era immaginato. Sin qui la riflessione del cittadino di Cavatigozzi, frazione che con il Comune di Spinadesco affianca l’acciaieria. Ma quando si realizzeranno le attesissime opere di risanamento acustico? Non se ne sa più nulla, dopo la bocciatura del piano acustico. Cambierà certo, sarà migliorato. Non resta che verificare, da parte delle autorità competenti, che cosa accadrà.
CREMONA L’acciaieria Arvedi ha richiesto il 30 maggio 2013 all’amministrazione provinciale una modifica dell’autorizzazione integrata ambientale riguardante il raddoppio dello stesso gruppo industriale, ma i tempi di approvazione si prolungano. Dopo una proroga concessa alla stessa azienda in agosto, i sei mesi previsti potranno raddoppiare. Ci vorrà ulteriore documentazione, sinora non presentata dal gruppo industriale, anche per proseguire la conferenza dei servizi, alla quale partecipano i Comuni di Cremona, di Spinadesco e di Sesto ed Uniti, l’acciaieria, l’Arpa e un rappresentante del comitato di quartiere di Cavatigozzi. Assente alla riunione dell’altro ieri, ancora una volta, l’assessore cremonese Francesco Bordi, sostituito da una funzionaria. Molte le richieste di integrazione di documenti da parte dell’amministrazione provinciale. Le tabelle che riguardano l’attività del gruppo industriale nel 2013 non sono state completate. Inoltre il gruppo Arvedi prepara la costruzione di un nuovo impianto di verniciatura vicino alla zincheria, il quale non dovrebbe alterare in modo significativo la quantità di rumore complessiva. Del piano di risanamento acustico, invece, dopo la bocciatura non sono pervenute nuove notizie.
Il settore Ambiente della Provincia fa inoltre notare che per alcune vernici viene riportata frase di rischio R50 che non si riscontra sulle schede dati di sicurezza trasmesse dall’acciaieria. R50 significa altamente tossico per gli organismi acquatici. Ci sarebbe quindi un rischio per i pesci.
L’acciaieria è tenuta a presentare inoltre ulteriori informazioni anche sul sistema di assorbimento a carboni attivi, che permetterebbe di eliminare gli odori. Scarsa chiarezza sul camino E17, sul quale andrebbero effettuate rilevazioni costanti e in continuo per dimostrare il rispetto dei limiti delle emissioni di acido cloridrico. E l’industria è già stata diffidata per le emissioni del medesimo camino.
Dubbi del settore Ambiente della Provincia inoltre sulla salubrità delle postazioni dei lavoratori impegnati nella giunzione testa coda dei coils. Nemmeno si sa se grazie al nuovo magazzino dei coils saranno rimossi i nastri oggi esposti all’aria aperta. La prossima conferenza dei servizi probabilmente si terrà entro un mese.