Che sia arrivata l’estate? Che questa strana, indefinibile stagione, abbia finalmente trovato un momento di tregua, dopo averci confusi per settimane con giornate che si aprivano serenissime e si chiudevano tra lampi e tuoni, con grandinate devastanti, con temperature da, almeno, un golfino … Chissà, vedremo. Intanto, però, continuiamo a goderci i sapori dell’estate e dei suoi prodotti, inclusi i pesci che, come la frutta e la verdura, hanno una stagionalità precisa. Questo piatto è semplice e veloce, ma insolito, profumato e appetitoso. Un piatto che si cuoce in soli tre minuti! Ingredienti per quattro persone:
- 500-600 grammi di acciughe freschissime
- 5 cucchiai d’olio evo
- 5 pomodori secchi
- 1 pugnetto di prezzemolo tritato
- 2 bei pizzichi di origano
- 1 foglio di carta da forno
Tempo di preparazione: 30 minuti Tempo di cottura: 3 minuti Per prima cosa è necessario pulire le acciughe, e la quantità del lavoro dipende molto da quanto aiuto vi ha dato il pescivendolo nel momento in cui le avete comprate: cercate di convincerlo a eliminare dalle acciughe ALMENO le interiora. Così resterà solo da togliere la piccola lisca centrale, lavoro un po’ noioso ma abbastanza veloce. Man mano che preparate le acciughe, apritele bene “a libro”, sciacquatele sotto l’acqua corrente e mettetele a scolare in un colino. Appena le acciughe sono tutte pulite e aperte, accendete il forno statico a 200°. Tritate grossolanamente i pomodori secchi. Con la carta da forno, proteggete la (o le) teglia che volete destinare a questa preparazione. Adagiate le acciughe in uno strato solo, cospargete con i pomodori tritati e il prezzemolo, anch’esso tritato, irrorate con l’olio evo. Infornate per tre (e ripeto TRE) minuti! Servite subito, ben caldo, e bello da vedere con le fiammate rosse dei pomodori secchi. Grazie alla cottura così breve il pesce resta morbido, umoroso, gustoso. Pomodori secchi e prezzemolo conferiscono al piatto una freschezza particolare, molto gradevole in estate. Le quantità indicate sono corrette se si adopera questo piatto come secondo. Se lo preferite come antipasto (e vi assicuro, è un’ottima idea) , usatene la metà. Vino: Vernaccia di San Gimignano Le acciughe di Carlo Carrà (1948)
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