di Rina Brundu. Cita un Nigel Farage quasi democristiano nel suo europeismo apparentemente ritrovato. Dà ad intendere che il solo fatto che l’UKIP (UK – Independence Party, il Partito di Farage), abbia tra le fila di eurodeputati “un cittadino musulmano nato in Pakistan… (uno) di origine afroamericana, ebraica e irlandese” sia garanzia della bontà della sua politica antirazzista, mai xenofoba o omofobica. Afferma che il vero obiettivo dei cecchini che sparano conto l’UKIP è il M5S.
Il professor Paolo Becchi si spende molto quest’oggi sul blog di Beppe Grillo per la “causa” del M5S, convinto come sembra essere che “Un’alleanza con un gruppo parlamentare per il Movimento 5 stelle in Europa è necessaria”. D’accordo, ma perché cercarla all’insegna del motto dove cojo cojo? Sarà perché, scrive Becchi, “come ricorda l’ufficio dell’Ukip, (l’Europe of Freedom and Democracy – EFD) permette, a differenza dei Verdi e di molti altri gruppi del Parlamento europeo, alle delegazioni nazionali di votare come ritengono opportuno secondo la propria ideologia, preferenze politiche e interesse nazionale”.
Dal motto dove-cojo-cojo alla filosofia vera e propria e dal pensiero impegnato di Marx quale sostanziale background intellettuale per l’azione politica, alle “uscite” dell’ufficio stampa dell’UKIP: siamo davvero messi male! Naturalmente, ammette il professore, “si tratta di un matrimonio di convenienza per il reciproco vantaggio”, perché “abbracciare un progetto comune, soprattutto di lotta e di modifica alle radici, in Europa non significa condividere le idee e i valori di politica interna…. il M5S potrà sempre su decisioni non in linea con il suo programma interno, ad esempio la politica energetica, esprimere un voto contrario rispetto al gruppo e restare coerente al suo programma interno”.
Giusto!, la coerenza prima di tutto e sempre meglio tenere il piede in due scarpe che non si sa mai. Ottima anche l’idea di non “lasciarci dettare l’agenda politica dal Corriere o dal Fatto quotidiano” anche perché sarebbe quanto mai imbarazzante procedere a braccetto col renzismo imperante. Coraggiosa finanche la presa di posizione contro i Verdi i cui dirigenti avrebbero “insultato il M5S prima delle elezioni”; del resto l’insulto non è nel DNA del Movimento e pure questo bisogna farlo notare così come bisogna sottolineare che “i Verdi…. non sono chiaramente un’opzione (nda di alleanza) credibile e praticabile per un Movimento che vuole essere una forza di rottura…”.
Parole sante: il Movimento è stato e continua ad essere un movimento di “rottura” sostanziale… specialmente quando il professor Becchi dopo cotanta analisi dello status-quo politico nazionale ed europeo spinge affinché si accetti “il prima possibile, l’offerta di Nigel Farage” (caso mai ci ripensasse?). E lo fa prima di annegare nuovamente nella retorica melensa, prima di chiudere asserendo che “se c’è il supporto da parte dell’opinione pubblica su questo, non lo so. Ma lo faremo lo stesso.” I veri razzisti, verso intere popolazioni, sono loro. I veri fascisti sono loro, non certo chi li contrasta.”
Domanda: quale credibile futuro per un Sistema che sostituisce alla severa metodologia di proposizione di una vera filosofia politica dei vari Moro, Campanella, Proudhon, Fourier, Owen, Engels e del Gramsci nostrano la filosofia politica spicciola del dove cojo-cojo? Ma forse questi sono i limiti del pensiero democratico. Del resto, scriveva Orwell, “I pensatori della politica si dividono generalmente in due categorie: gli utopisti con la testa fra le nuvole, e i realisti con i piedi nel fango”. Sarà mai che a noi ci sono toccati gli utopisti con i piedi nel fango e i realisti con la testa tra le nuvole? Il dubbio mi assilla.
Featured image, il logo dell’UKIP.
di Rina Brundu. Cita un Nigel Farage quasi democristiano nel suo europeismo apparentemente ritrovato. Dà ad intendere che il solo fatto che l’UKIP (UK – Independence Party, il Partito di Farage), abbia tra le fila di eurodeputati “un cittadino musulmano nato in Pakistan… (uno) di origine afroamericana, ebraica e irlandese” sia garanzia della bontà della sua politica antirazzista, mai xenofoba o omofobica. Afferma che il vero obiettivo dei cecchini che sparano conto l’UKIP è il M5S.




