Qui vorrei invece raccontare di un altro tipo di accreditamento, che serve esattamente al contrario o quasi. Quasi, nel senso che non consente l’accesso alle aree di lavoro durante un evento sportivo, ma offre altrettante possibilità di “lavoro” in termini di pubbliche relazioni, ma anche, o soprattutto, di divertimento e amicizia.
I Campionati Mondiali di Schladming, ancora in corso, ne offrono un ottimo esempio. Si tratta dei pass che servono per entrare nelle aree VIP o soprattutto nelle “case” organizzate dalle diverse nazioni dove costruire e curare relazioni con l’intero mondo sci.
Andiamo con ordine.
VIP Hospitality a Schladming 2013
La Silver, dedicata soprattutto a gruppi di amici e appassionati che vogliono godersi l’evento con comodità, è stata allestita dentro un campo da tennis. Decorazioni piuttosto anonime, ma servizio continuo e attento ai dettagli accolgono gli ospiti con hostess sorridenti all’entrata e una scuola alberghiera di alta professionalità per i servizi ai tavoli. Il catering è gestito da una società locale, che si occupa anche della mensa dei volontari, del ristorante al main press center e di altri servizi minori.
Più attraente è invece la Gold. Una tensostruttura costruita su due piani, i cui costi si aggirano intorno al milione e mezzo di euro, arredata con sedie e tavoli di design, angoli per “small talks” ma anche linee infinite di tavoli arredati con gusto ed eleganza. La cucina occupa circa un terzo della tenda, anche’essa disposta su due piani. Il catering è gestito alla Do&Co, leader nelle hospitality di lusso. Il cibo è preparato ogni giorno a Vienna (che dista 300 km) e poi rifinito in loco. Circa 1.100 posti, angoli bar, accoglienza hostess, punti di ritrovo e prenotazioni per le serate AUDI.
AUDI, infatti, sponsor primario del Campionato Mondiale, sia per motivi di spazio, sia per ottimizzare i costi ha condiviso le spese con la Gold Lounge secondo una facile pianificazione: di giorno la tenda è gestita dalla federazione austriaca di sci, la sera, creando con pareti mobili spazi più ridotti e adatti alle diverse esigenze, diviene Audi Lounge. Le medaglie iridate devono passare dopo la premiazione in questa tenda perché gli ospiti AUDI possano avere un contatto diretto con i campioni. Rispetto a Garmisch, Mondiali 2011, le serate finiscono sul presto, ma sono comunque ambite. Per entrare è necessario comprare i biglietti (quello più costoso costa 220 euro) o avere i titoli come sponsor, dirigente sportivi o media.
Vip oltre i Mondiali
Per tornare brevemente alla Gold, il biglietto più caro di giorno si aggira sui 750 euro a persona e consente anche l’accesso a box riservati con posto a sedere nello spettacolare stadio d’arrivo. La federazione austriaca ha una straordinaria esperienza nella gestione VIP. Eccetto le gare di Kitzbuhel, infatti, gestisce tutte le hospitality di tutte le gare (sci alpino, sci nordico etc). Ha uno staff molto specializzato e ovviamente contratti che valgono per l’intera stagione, diffusi su tutto il territorio nazionale. Gli organizzatori hanno il vantaggio di non doversi caricare dei costi, sempre molto alti, ma allo stesso tempo ottengono solo dieci biglietti VIP per gara dalla federazione. Ciò significa che le autorità locali devono acquistare i biglietti, fatto inimmaginabile, per ora, nel nostro paese, anche se c’è già chi ha iniziato in taluni consigli comunali a condurre una battaglia contro il biglietto gratuito alla classe politica. A differenza del calcio tedesco, tuttavia, nonostante lo sci sia lo sport nazionale in Austria e nonostante i contratti siano razionalizzati e diffusi, nemmeno la federazione chiude davvero con un utile. La signora Pilotto, responsabile di queste aree in Austria, ammette che si tratta di spese inserite nella voce marketing del bilancio federale. Difatti, più che di un business da un punto di vista monetario, si tratta di uno strumento di business relazionale, di proficuo networking che fa vivere esperienze esclusive a partner e sponsor. I costi, rispetto al calcio sono più alti per ovvi motivi. Le infrastrutture sono temporanee, ma all’interno danno l’impressione di essere tutt’altro. Addirittura le toilette sembrano bagni di hotel di lusso.
Per il post gara ai Mondiali di Schladming, tuttavia esistono anche altri luoghi, vissuti soprattutto di sera, autentico punto di ritrovo dentro atmosfere nazionali: Casa Austria, Tirolberg, Oh Là Là, la casa francese, Swiss-Ski House, WM-Treff, la casa tedesca, e il nostro italiano Chalet Italia.
Vediamoli brevemente uno a uno.
Haus Ski Austria
Tirolberg
ORF
Swiss-Ski House
WM-Treff, ovvero la casa tedesca
Anche qui si tratta di nuovo di una struttura temporanea, dallo stile decisamente bavarese. Un’enorme baita di legno, che fu già sede della casa tedesca ai passati Mondiali di sci a Garmisch, lì smontata e qui ricostruita. 170 posti a sedere, un bar accogliente, un palco per musica e interviste e pietanze tipiche della Stiria in onore della regione che ospita i Mondiali. Di nuovo si viene accolti da hostess che verificano le credenziali per ottenere un braccialetto per l’entrata. E di nuovo, si tratta di un punto di ritrovo e un’occasione di relazione sia con gli accreditati in genere ai Mondiali, sia con i partners della federazione. Non solo: la federazione tedesca ha anche messo in vendita pacchetti speciali per appassionati che includono accesso allo stadio di gara e poi cena al WM-Treff per i cosiddetti VIP-Talks al prezzo di 175 euro. Ho avuto la fortuna di passare la sera in cui Maria Riesch ha vinto l’oro nella supercombinata. All’esterno la grande star dello sci tedesco è stata accolta dal paese che le dà ospitalità rispettando il suo essersi eletto a “comune tifoso della Germania”, all’interno gli ospiti l’hanno accolta in piedi con un applauso mentre la sua canzone, realizzata da una band tedesca, risuonava a tutto volume. Due brevi saluti dell’atleta, qualche foto e poi via, a dormire. I mondiali non sono finiti e la festa deve essere rimandata. Ma per gli ospiti è stata un’occasione straordinaria per una stretta di mano, una foto, una gratificazione per il proprio sostegno, sia come tifoso, sia come sponsor.
Oh Là Là, la casa francese
Chalet Italia
L’Italia è sempre stata famosa per la sua casa perché, è inutile dirlo, a tutti piace mangiare una buona pasta e bere del buon vino. Lo spirito che si respita nella casa italiana è esattamente questo. Gestita da una società milanese, Cassiopea Productions, Chalet Italia è partner ormai da parecchi anni della federazione di sci per organizzare e gestire, appunto, le relazioni pubbliche dello sci italiano in occasione dei grandi eventi. Simile alle altre case, è il punto di ritrovo degli atleti, dei partners, della stampa. É anche la centrale di comunicazione della federazione Italiana di sci, che da qui organizza le conferenza stampa e qui mantiene le sue relazioni istituzionali con le altre federazioni. Allestito dentro un ristorante con tre sale, accoglie a cena ospiti come la sottoscritta, vale a dire organizzatori di gare di Coppa del Mondo in Italia, ma soprattutto dirigenti delle federazioni (italiana, straniere o internazionale), partners come Audi, che è anche sponsor della FISI, giornalisti, tifosi. La caratteristica di Chalet Italia, che similmente ad altri offre la possibilità di un pranzo a pagamento (15 euro per tuffarsi dalla Stiria in Italia con una vera pasta e un buon vino rosso), è data dall’atmosfera. Si mescolano qui i tratti italiani della generosa ospitalità, del gusto per le cose belle e, sì, anche del tipico caos di una grande famiglia italiana. Le medaglie italiane, dopo i giri istituzionali tra premiazione e Audi Lounge, festeggiano qui. È stata un’esperienza unica vivere l’arrivo di Domink Paris, assistere alle luci di flash e telecamere, sentire ondate di applausi e urla, essere parte di una grande festa. Una torta immensa con la medaglia di marzapane è stata realizzata per i vincitori e offerta a tutti gli ospiti.
Gli stranieri, dalla televisione tedesca agli organizzatori delle Coppe del Mondo nel mondo, dagli scandinavi, agli svizzeri, dagli americani organizzatori dei prossimi mondiali a Vail alle tante nazioni rappresentate dalla FIS, la federazione internazionale di sci, amano molto questo luogo. Qui si possono godere pietanze italiane, dal gusto delicato, realizzate con prodotti made in Italy. Dal pastificio vicentino, al pesce arrivato direttamente da Riccione, dal Braulio, amaro valtellinese ai vini di casa nostra. Diverso rispetto alla gestione più “aggressiva” in termini di branding di Tirolberg o di Swiss-Ski House (che in definitiva rispecchiano il modo di fare marketing sportivo nelle loro nazioni in cui lo sci è diffuso come da noi il calcio), Chalet Italia ha la propria forza nel tenere le porte aperte. Tutti gli italiani a Schladming hanno un punto di ritrovo. Gli stranieri hanno un punto di mediterranea (o quasi) accoglienza. Alla base c’è uno spirito chiaro: “Aggiungi un posto a tavola, che c’è un amico in più”. Perché una buona pasta, come mi è stato detto, non si nega mai a nessuno.