Cresce la tensione diplomatica tra Kigali e Bujumbura, dopo che i due governi si sono reciprocamente accusati di dare rifugio e sostegno a gruppi armati ribelli.
Le prime accuse sono arrivate da Kigali, che ha rinfacciato alle autorità di Bujumbura di appoggiare i guerriglieri delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr, composte di hutu, così come la gran parte della dirigenza burundese).
Questa tesi - sostenuta pubblicamente da funzionari del ministero degli Esteri ruandese - è stata smentita dal capo della diplomazia burundese, il ministro Alain Nyamitwe, che ha ritorto l’accusa contro lo stato vicino: qui infatti avrebbero trovato rifugio - secondo il responsabile degli Esteri - i militari autori del tentativo di golpe dello scorso 13 maggio contro il presidente Pierre Nkurunziza.
Secondo Nyamitwe, inoltre, i combattenti ostili al governo starebbero reclutando nuove forze tra gli oltre 70.000 rifugiati registratisi nei campi in Rwanda dopo le proteste mirate ad ottenere da Nkurunziza (poi rieletto) la rinuncia a cercare un controverso terzo mandato. Accusa che, a sua volta, Kigali ha smentito.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)