Acer cambia CEO, ed anche faccia: ristrutturazione in arrivo

Creato il 07 novembre 2013 da Scimiazzurro

Si tratta di tempi significativi per Acer, dove negli ultimi tempi tira una vera e propria “aria di rinnovamento“: da pochi giorni è stato annunciato che ci sarà un cambio ai “piani alti” dell’azienda taiwanese insieme ad una vera e propria ristrutturazione interna che porterà l’azienda ad uscire, al più presto, dal periodo di crisi che sta affrontando insieme ad altri colossi del mercato PC.

È così, quindi, che J.T. Wang annuncia le sue dimissioni che saranno effettive dal 1 gennaio 2014, il suo attuale incarico verrà preso dall’attuale Corporate President di Acer, Jim Wong, anche se Wang continuerà ad essere Chairman fino a giugno 2014.

J.T. Wang, CEO uscente di Acer.

Tuttavia, le dimissioni di Wang hanno destato un certo sospetto, poiché, se da un lato queste vengono giustificate come una sua semplice “scelta personale“, viene invece da pensare che siano in realtà legate agli scarsi risultati economici che Acer ha registrato durante la sua guida come CEO. Si tratta, in effetti, di perdite di non poco conto: Acer, nel corso degli ultimi due anni, ha registrato perdite per ben 446 milioni di dollari.

Adesso, in molti si sono chiesti in cosa consisterà questo piano di ristrutturazione che il managment dell’azienda ha approntato: Acer non tarda a dare risposta, si tratterà, in primo luogo, di – non meglio specificati – “adeguamenti strutturati“, completati i quali, si passerà a presentare sul mercato nuovi prodotti più competitivi, sia nel settore PC, che in quello mobile (smartphone e tablet). Questa “trasformazione aziendale” dovrebbe, in seguito, aprire per Acer delle nuove (e più appetitose) opportunità di business.

Infine, viene fatta presente l’unica “nota dolente” del comunicato stampa: la forza lavoro di Acer verrà tagliata del 7%, portando quindi l’azienda a risparmiare ben 100 milioni di dollari (ogni anno, a partire dal 2014) e per finire, verranno anche chiusi alcuni stabilimenti produttivi dell’azienda taiwanese.

Personalmente, trovo che questo comunicato non debba sorprendere più di tanto: Acer è soltanto l’ultima di una lunga serie di aziende che hanno intrapreso lo stesso percorso, tempo addietro, per far fronte ad un’ormai spietata crisi che ha colpito tutti i “big” della produzione di PC assemblati, mercato afflitto ormai da diverso tempo da una feroce contrazione delle vendite, a causa della larga diffusione di tablet e smartphone presso l’utenza consumer, che tende – ormai- a preferire queste nuove tipologie di dispositivi rispetto ai classici computer desktop e notebook, considerati molto meno pratici per gli utenti in mobilità.

Windows 8 con Metro: l’esempio che anche Microsoft ha paura del mercato “carnivoro” dei tablet?

Bisogna inoltre considerare un altro parametro importante: il mercato PC è ormai saturo, ciò sta a dire che “ci sono troppi computer in giro“, inoltre è fortemente diminuita la necessità di dover cambiare il proprio computer in un lasso di tempo relativamente breve (poiché magari aveva hardware obsoleto), ciò perché oramai tutti i sistemi operativi possono girare tranquillamente con almeno 1 o 2 GB di RAM (oggi, si sa, molti PC vengono da subito corredati con ben più che un gigabyte) ed un qualsiasi processore da almeno 1GHz, lo stesso discorso vale per i videogiochi, che stanno via via diventando sempre meno esosi in termini di risorse hardware (poiché ormai tutte le configurazioni attuali sono sufficientemente potenti da poter far girare diversi giochi non poco pesanti) ed al massimo richiedono il cambio della propria scheda grafica (operazione molto spesso fattibilissima per qualsiasi utente con un minimo di esperienza con l’hardware).

A cosa è dovuto ciò? Sostanzialmente, dal mio punto di vista, è dovuto ad una folle corsa che è incominciata con Windows Vista (con i suoi “super-esosi” requisiti hardware, esorbitanti rispetto a quelli al quale eravamo abituati con XP) ed ha portato tutti i produttori ad abbattere via via i costi dell’hardware fino a rendere tutto il mercato eccessivamente sterile: si è arrivati, ormai, al punto che hardware, che fino a 5 anni fa era considerato eccessivo, inutile oppure troppo costoso, oggi è diventato “roba da supermercato“.

Acer riuscirà a salvarsi da questo vortice che ha letteralmente “inghiottito” altri suoi competitor come HP, Dell, Asus, etc…? Solo il tempo potrà dircerlo: lasciamo dunque “ai posteri l’ardua sentenza”.


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