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Aces of the Luftwaffe, Recensione PlayStation 4

Creato il 15 marzo 2015 da Edoedo77

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La Seconda Guerra Mondiale è sempre stato un argomento molto trattato in ambito videoludico. Ed anche in modi diversi. Che si tratti di strategia, o fps, action, o avventure e, prima ancora shoot’em up a scorrimento, poco cambia. Chi più, chi meno ha riscritto con i videogiochi vicende o rievocato fatti e non solo dell’ultimo grande conflitto.

Bene, HandyGames, software house tedesca famosa per diversi titoli mobile ci prova su PlayStation 4 portando sull’ammiraglia di casa Sony il suo Aces of the Luftwaffe shoo’tem up vecchia maniera già proposto un paio di anni fa su dispositivi e smartphone Android ed iOS.

Il gioco è infatti disponibile dallo scorso 25 febbraio su PSN per PlayStation 4. Riusciranno i nostri eroi sbaragliare gli assi della celebre armata aera tedesca, la Luftwalle e portare la pace nei cieli d’Europa?

E soprattutto, riuscirà Handy Games a farsi apprezzare con questo suo porting di un titolo mobile che strizza l’occhio al retro (ricorda tanto 1941 Counter Attack di Capcom, vista l’ambientazione nella II Guerra Mondiale)? Ecco quanto è emerso nella nostra recensione.

TRE PILOTI PER TRE STILI DIVESI

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Innanzitutto conosciamo i nostri eroi. Tutti hanno caratteristiche diverse dovute ai loro aerei ed abilità da potenziare spendendo la moneta di gioco rappresentata da monete che si raccolgono durante gli stage dopo aver abbattuto i nemici.

Tutti e tre hanno anche un potere speciale. Ma andiamo rapidamente con ordine.

La partita inizia con Freashman, pilota del Regno Unito che ha un piccolo aereo poco potente in attacco ma molto veloce. Come potere speciale può chiamare a se dei piccoli caccia (cowboy) che fanno piazza pulita di tutto quello che c’è nello schermo.

Per gli altri due piloti bisognerà sborsare 400 medaglie per poterli sbloccare.

Tykers, asso americano, ha un aereo più grande ma anche più potente ed è dotato di cannoni di puntamento, ovviamente migliorabili tramite aggiornamenti. Il suo potere speciale è quello di lanciare nello schermo tanti proiettili.

Poi troviamo è Beast, altro pilota del Regno Unito che ha tra le mani un potente velivolo tanto lento quanto resistente e potente. I suoi aggiornamenti si basano infatti sulla robustezza e sulla potenza mentre il suo potere speciale è quello di aumentare a dismisura la propria potenza e velocità di fuoco.

GAMEPLAY CLASSICO

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L’originalità non è il punto forte di Aces of the Lutwaffe. Nulla di nuovo sotto il sole con uno shoot’em up a scorrimento orizzontale e vista dall’alto.

Si spara, si schiva, si raccolgono i vari power up lasciati dai nemici più forti che nella fattispecie sono il cambio dell’arma, o l’arrivo di due aeroplani alleati che combattono al nostro fianco fino a quando non vengono abbattuti, o ancora la riparazione dei danni, si ricarica l’abilità speciale e la si usa quando serve durante le nostre scorribande aeree. Nulla di più semplice e classico anche se c’è qualche piccola variante come la possibilità di bombardare i velivoli a terra o di distruggere (o difendere) determinati obiettivi eliminandoli o evitando che siano distrutti. Questo per dare un minimo di varietà.

Del resto il gioco ci sembra un omaggio ai grandi titoli dell’epoca e qui ci ripetiamo nel dire che somiglia tantissimo non solo a 1941 Counter Attack (che però ha uno scorrimento verticale) ma anche ai titoli in generale della serie shoot’em up di Capcom.

Come bonus in più c’è la possibilità di raccogliere medaglie, la moneta di gioco, per acumularle e poter sbloccare i potenziamenti (passivi) al proprio velivolo.

Il gioco offre una valida sfida con 5 campagne composte da tre stage cadauno più un boss per un totale di 20 livelli uno più difficile dell’altro. Si dispone si una sola vita ma è possibile spendere medaglie supplementari per continuare il livello da dove si è stati abbattuti ed è anche possibile spendere un certo determinato numero di medaglie per accedere direttamente ai capitoli che si sbloccano solo dopo aver completato tutte le missioni della parte precedente.

Quindi si può ripetere all’infinito qualsiasi livello per raccogliere medaglie e spendere per sbloccare tutto quello che c’è nel gioco, dai livelli ai potenziamenti e raggiungere i vari obiettivi posti da Aces of the Luftwaffe.

AMBIENTE RETRO’, DESIGN CARINO, SONORO ACCENNATO

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Andiamo al nocciolo tecnico della nostra recensione. Aces of the Luftwaffe si presenta con una graziosa grafica in stile retro. Sembra di tornare indietro a fine anni ’80 con livelli colorati ed un buon design che fa evincere i pixel.

Scelta stilistica gradevolissima ed anche la caratterizzazione dei personaggi nei brevi dialoghi tra una missione e l’altro o durante le battaglie con i boss non è niente male.

E’ apprezzabile anche la varietà con 20 livelli che si differenziano l’uno dall’altro. Le cinque campagne (La battaglia d’Inghilterra, La minaccia dei panzer, L’alba del drago, Operazione Tiro al piccione, Notte sull’Europa) sono ben caratterizzate ognuna dalle altre.

Bene anche le animazioni e gli effetti climatici (in alcuni stage vediamo che calano le tenebre o nasce un nuovo giorno, o in alcune missioni troveremo pioggia e neve, ndr). Lo scrolling fa bene il suo dovere e non mostra particolari incertezze. Carina anche la segnalazione dei danni con lo schermo che si incrina o è forato dai proiettili subiti. Tutto al suo posto ma probabilmente si sarebbe potuto osare di più.

Il sonoro è evocativo ma è fin troppo ripetitivo e qui, togliamo il “probabilmente”, affermando che si ci saremmo aspettati qualche motivo in più. Bene il doppiaggio in inglese e. per quanto non siano indispensabili, i sottotitoli in italiano che rimangono cosa sempre gradita.

COMMENTO FINALE

Aces of the Luftwaffe è il classico titolo simpatico e senza grandi pretese. E lo dimostra anche il prezzo budbet di 4,99 euro su PSN. A nostro avviso un prezzo onesto per quello che offre. Gli amanti degli shooter vecchia scuola sicuramente lo potranno trovare interessante perché sarà utile a rispolverare i bei ricordi di una volta.

La sua ambientazione strizza l’occhio a molte produzioni del passato. Non ci si può aspettare tantissimo da un porting di un gioco mobile. Come shoot’em up vecchia maniera non sfigura benché non si possa certo gridare al miracolo. Tutto però, senza grossi estri, è al proprio posto anche se per quanto riguarda il gameplay avremmo preferito la possibilità di sparare a nostro piacimento e non in modo automatico. Ed anche il fatto di poter sbloccare il tutto anche ripetendo all’infinito i vari livelli per raccogliere medaglie e spenderle può essere un’arma a doppio taglio.

Se non altro è un titolo rigiocabile: finire comunque il gioco con tutti e tre i piloti richiederà un po’ di tempo.

PREGI: Lo stile retro è senza dubbio riuscito soprattutto graficamente. Buon tasso di sfida. Onesto nel prezzo e nei contenuti. Divertente.

DIFETTI: Si sarebbe potuta, probabilmente, ampliare l’offerta. C’è la sensazione che si sarebbe potuto fare di più in ogni comparto


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