Acheron Books
Creato il 10 febbraio 2015 da Elgraeco
@HellGraeco
Nata sul finire del 2014, la Acheron Books è un progetto interessante, che si basa su un’idea coraggiosa: esportare la narrativa fantastica italiana all’estero. Nella fattispecie generi fantasy, fantascienza e horror. O contaminazioni di essi.
Tramite la lingua inglese.
C’è chi pensa di farlo da anni, c’è chi lo sta facendo.
La Acheron Books lo sta facendo. Adesso.
È già in strada, sta entrando dalle finestre. (cit.)
Arruolando tra le sue fila giovani autori (e ne cercano anche altri, nuovi, persino tra gli autoprodotti), alcuni dei quali miei amici, persone che stimo, la maggior parte delle quali ho già avuto il piacere di leggere in tanti titoli pubblicati da indipendenti e da editori nostrani.Ho deciso di parlarne perché ci vedo, nel tentativo che la Acheron Books rappresenta, ambizione e spirito d’iniziativa. Tutte cose che condivido, e che in Italia non trovavo da un pezzo.
Quindi è giusto farlo, darle spazio e voce.Il nome Acheron è simbolico.
Come si può leggere dal sito ufficiale, l’Acheronte è il fiume del traghettatore Caronte, nella Divina Commedia, ed è anche un Impero, Acheron, immaginato da Robert E. Howard.
Congiunzione di due mondi ed evoluzione, come rappresentato dal simbolo, la falena Acheronia Atropos, la testa di morto tanto cara a Hannibal Lecter.
Inutile ricordare che anche per il Dottore la falena simboleggiava il cambiamento tramite rinascita.Il fantastico, in questa terra, l’Italia, ricchissima di tradizioni e folklore, ha bisogno di rinascere.
E sì, ve lo dicono da anni, che è rinato, che sta bene, è florido, e tutto va per il verso giusto.
Balle.Quindi, ben venga ogni nuovo sforzo di cambiare le cose.Come altrove, ricordando sempre Howard, il papà di Conan il Barbaro, la narrativa d’intrattenimento ha dovuto lottare per essere vista e riconosciuta come prodotto con una sua dignità, con un proprio carisma e un messaggio intrinseco.
Proprio così: il fantastico non è soltanto genere di storiacce vendute a un penny su carta straccia.
Dietro quei protagonisti, dietro i mostri e i misteri che i primi affrontano, dietro la colorata Shangai della terza decade del Novecento, dietro la polvere di cadaveri sniffata per ottenere visioni del passato di ignare vittime c’è un messaggio di fondo. C’è l’esigenza di chi ha scelto di diventare autore, di narrare, scrivere, confrontarsi col pubblico, avendo alla base un conflitto.
Che è lo stesso di ogni epoca. Ricordando ancora Howard, nella sua minuscola Cross Plains nel deserto del Texas, Two-Gun Bob immaginava una diversa storia del mondo, la tingeva di sfumature cromatiche uniche, la insaporiva di poesia, lottando contro l’isolamento culturale e la crisi economica.Sembra non sia passato nemmeno un giorno, da allora.
Le storie sono sempre lì: favolose. Gli autori sono diversi, interpreti, forse, della propria epoca.Personalmente ritengo il tentativo di questa giovane realtà editoriale molto interessante e coraggioso. Il solo modo, forse, per mostrare che noi italiani sappiamo anche condurre, oltre che farci trascinare dalla corrente mondiale.
Il palcoscenico estero fa paura, è vero, è immenso e competitivo, ma forse proprio per questo più propenso ad accogliere la novità, rispetto alla nostra piccola e chiusa penisola.Da autore indipendente quale sono, auguro ad Acheron, che mi sembra vantare medesima, preziosa indipendenza, oltre che possedere l’intraprendenza necessaria a questo salto, di essere vista per l’occasione che probabilmente è. Un’occasione unica, per il momento.Buona traversata.*Per saperne di più:Sito ufficiale Acheron Books
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