Per Rai 3 e per il servizio pubblico è "una serie strategica", sottolinea il direttore Andrea Vianello. Anche lui, racconta, si è lasciato spiazzare da "Abo" e dalla sua capacità affabulatoria. Il critico, insomma, che aiuta il pubblico della tv generalista a entrare in "un mondo affascinantissimo" eppure per tanti ancora lontano.
Il 16 febbraio si parte e Achille Bonito Oliva cita Baudelaire: "L'arte è la domenica della vita". Da lui ideato e condotto, Fuori quadro andrà in onda per 12 puntate di mezz'ora, ciascuna con un tema specifico. Senza un percorso lineare, che con l'arte contemporanea sarebbe difficile, ma con l'attenzione a tutto: "dall'artista che crea, al critico che spiega, il museo che storicizza, il collezionista che tesaurizza, il gallerista che espone, i media che celebrano, il pubblico che contempla".
Programma "non di informazione ma di formazione" sottolinea Bonito Oliva presentandolo al Maxxi, dove ha intervistato Jean Fabre e dove la presidente Giovanna Melandri plaude all'iniziativa della tv pubblica. Un percorso con aperture a tutti i linguaggi contemporanei, dall'architettura al cinema, i video, le performance, la musica. E tanti incontri con gli artisti, da Jean Fabre a Michelangelo Pistoletto, architetti, fotografi, musicisti. Ma anche direttori di musei, curatori, galleristi, collezionisti. Con immagini "mai presentate prima sulla tv generalista" e inserti di videoarte. Obiettivo l'educazione al gusto del contemporaneo, attraverso una trama "che non vuol essere pedante ma piuttosto penetrante - spiega Abo. La speranza è di poter guidare lo spettatore nelle molteplici direzioni dell'arte contemporanea, che non è un labirinto ma una strada con molti sentieri luminosi".
La prima puntata sarà dedicata all'arte totale, con un discorso che dal Barocco porta a Jean Fabre e al Palazzo Enciclopedico di Massimiliano Gioni.