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Michelangelo Pistoletto a Gallipoli tra passato, presente e attualità

Creato il 14 maggio 2015 da Marianocervone @marianocervone
Michelangelo Pistoletto a Gallipoli tra passato, presente e attualità Esponente di quel mitico movimento che fu la Pop Art, Michelangelo Pistoletto continua idealmente su quel filo rosso che ebbe inizio con artisti come Andy Wharol che fecero entrare l’arte nella quotidianità, al pari di un qualsiasi altro prodotto, la cui caratteristica non era più l’unicità come succedeva in passato, ma la possibilità di riprodurlo come in una sorta di catena di montaggio. E se i napoletani possono ammirare ben due installazioni di Pistoletto nella stazione Garibaldi della Linea 1 della metropolitana, dal 5 Giugno fino al prossimo 27 Settembre anche i pugliesi potranno ammirare delle opere realizzate dall’artista piemontese. Il pittore e scultore, oggi 82 anni, esporrà i suoi lavori nel Castello di Gallipoli, per un progetto curato da Manuela Gandini, prodotto dall'agenzia di comunicazione Orione con la collaborazione dell’amministrazione comunale. L’artista biellese ha realizzato per questa rassegna delle opere site-specific, che andranno ad insinuarsi e animare lo spazio espositivo circostante, ma anche le persone e la storia in una ideale connessione tra il passato e il presente. Non mancano i riferimenti all’attualità, come l’epidemia di Xylella che ha duramente colpito gli Ulivi del Salento, e che l’autore rilegge come una rinascita, un momento di trasformazione e guarigione con l’opera Terzo Paradiso: nella Piazza d’Armi infatti sarà posto un ceppo di ulivo ultrasecolare, al centro del quale germoglierà un ulivo neonato. All’interno del castello, invece, nella sala ennagonale, i visitatori troveranno un labirinto di cartone, con al centro il tavolo specchiante LoveDifference, a forma di Mar Mediterraneo con intorno sedie che simboleggiano le diverse culture che si affacciano al Mare Nostrum, in cui ognuno potrà riconoscere il diverso nel proprio riflesso. Nelle altre sale troveranno spazio dei Quadri Specchianti e il Segno Arte, frutto di sperimentazioni iniziate dall’artista negli anni ’60, coinvolgendo gli spettatori e facendone parte viva dell’opera stessa. Un lavoro dal sapore vintage, per rivivere il fermento degli anni ’70, momento di particolare vigore per l’arte contemporanea, con opere dal grande valore simbolico sulla vita sociale e la sua crisi.

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