Agcom, si sveglia l’opposizione politica: “Modifica diritto d’autore spetta al Parlamento”
"Abbiamo chiesto oggi nella competente commissione Lavori pubblici del Senato un'audizione urgente del presidente dell'Agcom Corrado Calabrò". Lo hanno annunciato i senatori del Pd, Vincenzo Vita e Luigi Vimercati. "Il tema sul quale riteniamo urgentissimo un chiarimento - hanno spiegato - è il regolamento sui diritti d'autore. Da quanto emerge si può supporre che la disciplina in via di definizione vada oltre la delega già discutibile prevista dal decreto Romani di fine marzo 2010. Inoltre, pare inquietante l'eventuale surroga dei poteri del giudice naturale, con l'ipotesi di chiusura, in caso di inadempienza, dei siti "rei" di violare il diritto d'autore".Anche il presidente dell`Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, denuncia nel suo blog:
"Zitta, zitta, senza dire niente a nessuno, l'Agcom si prepara a lanciare la prima offensiva in grande stile contro la libertà della Rete. Dal 6 luglio entrerà in vigore una delibera grazie alla quale, se un titolare di copyright denuncerà all'Agcom stessa un sito per violazione del diritto d'autore, l'Autorithy potrà chiedere al gestore la rimozione dei contenuti indicati entro 48 ore, altrimenti il sito potrà essere oscurato senza bisogno di rivolgersi all'autorità giudiziaria".
"In questa norma ci sono almeno tre elementi inaccettabili anche per chi, come me, ritiene che il diritto d`autore vada protetto e garantito. Il primo è che non si può oscurare un sito, o rimuovere d`autorità un contenuto, senza che a deciderlo sia l'autorità giudiziaria.
"C`è poi un ulteriore motivo - ha affermato ancora Di Pietro - per opporsi a questa delibera liberticida. Decisioni di questa portata, nelle democrazie parlamentari, spettano alle Camere, che invece non sono state neppure consultate. Credo, quindi, che si debba aderire a qualsiasi forma di protesta che miri a bloccare questa norma e a difendere la libertà della Rete, che è la chiave stessa della democrazia del futuro".
http://www.giornalettismo.com/archives/131739/il-commissario-dellagcom-e-socio-del-boss/
Antonio Martusciello era in rapporti con i fratelli Iorio, accusati di camorra.
Tra i soci di Marco Iorio, per la gestione dei ristoranti, figurano anche alcuni politici, tra cui Francesco Maione, ex deputato di Forza Italia, e Antonio Martusciello, uno dei sei commissari dell’Agcom ed ex viceministro dei Beni culturali. Lo scrive il gip nell’ordinanza.