Kaosleo
Gli Acid Baby Jesus sono pronti a mettere a ferro e fuoco Atene, l'Europa e il mondo intero a suon di garage rock sporco, acido e melodico. Con un album denso, sporco e travolgente!
La crisi è crisi, e quando arriva arde e brucia come il fuoco dell'inferno. Travolge passioni, sorrisi, sogni e voglia di fare. E scatena reazioni che non puoi controllare. Meschine, rabbiose, disperate, ma anche dignitose, creative, libertarie, culturali.
Gli Acid Baby Jesus vengono dalla decadente, dignitosa e rabbiosa Atene, e la crisi ce l'hanno tutta sulle spalle, come un po' tutti i giovani della loro età che abbiano avuto la sfortuna di nascere in questo “povero” paese del Mediterraneo. Ma invece di perdersi in qualche buia strada del centro dalla quale è difficile riemergere, i quattro giovani greci hanno deciso di attaccare le chitarre agli amplificatori e fare un po' di sano rumore per prendere a calci la sfortuna.
Dopo aver esordito l'anno scorso con una buona cassetta omonima auto-prodotta, gli Acid Baby Jesus hanno deciso di fare le cose più in grande, tirando fuori qualche pezzo nuovo, ri-arrangiando e ri-producendo qualche canzone dell'esordio e licenziando un album nuovo di zecca (questa volta in formato LP e CD) per la gloriosa Slovenly Recordings. E il risultato rende onore alla tenacia!
Acid Baby Jesus LP è una bomba, senza mezzi termini, inutile anche provare a girarci attorno. Te ne accorgi fin dall'inizio, quando le prime note hard-noise di Tomboy fanno la comparsa nelle tue casse tentando di sfondarle a bastonate.
E il resto dell'album ci mette il carico da 11. Fingerpainting è un classico garage punk di scuola Oblivians/Black Lips, che i nostri hanno deciso di rendere più drogato iniettandogli dosi massicce di psichedelia malata. L'andamento pigro e psichedelico di Tyrannosaurus Rex e Mesmerized, disturbato a tratti da schegge impazzite di noise, è da alta scuola: si pregano i vari Thee Oh Sees, Ty Segall e compagnia bella di prendere appunti! Tooth To Toe è un perfetto quadretto garage pop psichedelico, sostenuto da un testo delirante e acido (“I've got to pay the rent, my money's always spent and I am deep in shit”).
Homo Sapiens è un bellissimo esempio di noise lo-fi che fa a pezzi la delicatezza e qualsiasi altra cosa gli passi davanti. Per non parlare poi di Oh Aurelia, la perfezione blues-rock in salsa lo-fi, con una voce beffarda che getta schizzi di melodia a secchiate. O dell'irresistibile power pop di I'm A Baby. Horse torna su coordinate Black Lips, alle quali riesce a imprimere una impronta personale fatta di una melodia accattivante, un pizzico di psichedelia, un incedere zoppicante e urla assassine a fare da contorno. Impeccabile!
All'interno del folle puzzle degli Acid Baby Jesus ogni pezzo sembra essere al posto giusto, e indispensabile alla riuscita del disegno complessivo: spaccare il culo al mondo a suon di garage rock e sferragliate noise. Acid Baby Jesus LP corre come un treno impazzito lungo binari già pestati, ma con una passione ed una convinzione che fa rabbrividire anche i più blasonati cultori della materia.
Missione compiuta: il calcio alla fortuna è andato a buon fine, gli Acid Baby Jesus ce l'hanno fatta, e noi non possiamo che essergliene grati!