rosa accavolata.
Gli Acori, una popolazione che vive a sud-est di Utopia, avevano un re che era convinto, grazie a un matrimonio di secoli prima, di avere diritto a un altro regno. I suoi sudditi cominciarono una guerra durissima per conquistare la terra di cui il loro re reclamava il possesso. Vinsero e subito fu chiaro a tutti che quel paese era molto più difficile da governare che da conquistare. Vi pullulavano in continuazione germi di ribellione e costante era il pericolo di invasioni. Di conseguenza non si poteva mai smobilitare l’esercito, perché o si doveva combattere contro i nuovi sudditi ribelli o si doveva difendere il territorio dai nemici. Il denaro fuoriusciva senza sosta dalle casse dello Stato e i cittadini andavano in rovina e pagavano con la vita l’ambizione altrui. Le condizioni di vita erano in tempo di pace più sicure di quanto non lo fossero durante la guerra: l’immoralità dilagava a tal punto che le persone si ammazzavano a vicenda e nessuno rispettava la legge, dal momento che il re, diviso tra due stati, non poteva prendersi cura né dell’uno né dell’altro. Vedendo che la situazione peggiorava sempre di più, gli Acori chiesero al loro re di scegliere quale dei due stati volesse continuare a governare, dato che la realtà dei fatti dimostrava chiaramente che regnare su entrambi non gli era assolutamente possibile. Fu così che il re fu costretto a privarsi del nuovo regno, consegnandolo ad un amico, e si dovette accontentare del suo vecchio regno. Il consiglio migliore fu quello di concentrare l’attenzione in casa propria per cercare di renderla più bella e più ricca possibile. (meditazione su: Utopiadi More Thomas).
[Perciò, prima di imporre ad altri la democrazia, è saggio impegnarsi ad attuarla in casa propria, e, magari, a superarla].
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L’OMO E LA SCIMMIA
L’Omo disse a la Scimmia:
Sei brutta, dispettosa;
ma come sei ridicola!
Ma quanto sei curiosa!
Quann’io te vedo, rido:
rido nun se sa quanto!…
La Scimmia disse: Sfido!
T’arrissomijo tanto!…
-Trilussa-
hhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
le colombe di Guttuso.