Grande soddisfazione viene espressa per l'esito del Forum sull'Acqua da parte del Comitato promotore, “Per Un'Altra Città”.
Se la manifestazione è iniziata alle 17:15 ed è durata fino a quasi le 19.30 vuol dire che è stata ricca di interventi e contenuti. Fra il pubblico, anche, per segnalare la qualificatezza dell'Evento, i candidati sindaco di Valderice (Laura Grammatico, M5S), e di Paceco (Gianni Basiricò, PDL, e Maria Grazia Vultaggio, M5S).
Fra i primi ad intervenire Salvatore Tallarita, presidente dell'associazione “Misiliscemi”. L'oratore ha chiesto di conoscere se l'Amministrazione ha in corso una progettazione per il potenziamento del servizio idrico nelle frazioni a sud della città, ottenendo, però, solo delle generiche rassicurazioni. Lo stesso Tallarita, poi, ha suggerito - dato che l'ing. Sardo, in precedenza, aveva rivelato che l'Amministrazione spende, annualmente, circa 2 milioni di euro in consumi elettrici per alimentare le pompe nei pozzi e il trasporto dell'acqua – di investire nelle energie alternative (eolico, solare) al fine di risparmiare sui costi.

E' quindi intervenuto Salvatore Rotundo, maestro del lavoro e rappresentante di “Cittadinanza Attiva”,un'associazione di consumatori. Rotundo s'è soffermato sulla necessità di coinvolgere i cittadini e le associazioni dei consumatori nella redazione dei regolamenti dei servizi, nella statuizione delle tariffe, della scelta degli investimenti. “Cittadinanza Attiva”, quindi, ha evidenziato che, a suo parere, l'IVA sui servizi di fognatura e depurazione non sarebbe dovuta. In realtà di diverso avviso, ovvero per l'assoggettabilità all'IVA, troviamo diversi riscontri in rete (vedi sito web ALTALEX, CLICCA QUI).
Breve ma significativo l'intervento di Antonino Bongiorno che ha lamentato, bolletta alla mano, come, ancora, vengano addebitate fatture “forfettarie” senza che l'Amministrazione effettui le letture dei contatori.
L'architetto Carlo Foderà, a nome dell'associazione ambientalista “Amici della Terra”, ha voluto allargare il discorso all'intero “ciclo dell'acqua”. Insomma alla fognatura e, sopratutto, alla depurazione delle acque. Foderà ha denunciato come “schizofrenico” l'attuale sistema di gestione del Comune: «Il processo di desertificazione è in atto – ha detto - e l'acqua non può essere buttata in mare. Va risparmiata e va riutilizzata». «L'acqua del depuratore consortile che si trova alle saline – ha insistito Carlo Foderà – dopo depurata, viene scaricata a mare e proprio vicino all'imbocco della presa d'acqua del dissalatore. Tanto vale, quindi, reimmetterla nel ciclo, usarla per l'agricoltura, per i lavaggi stradali, per l'irrigazione dei giardini pubblici». Quello che chiede, Foderà, in sintesi, è la rielaborazione del vetusto PARF, il Piano attuazione della rete fognaria.
L'intervento seguente è stato di Attilio Bonavires che, in sostanza, s'è concretizzato sulla richiesta di erogazione, da parte del Comune, di acqua potabile e non solo buona per uso sanitario.

Sempre Laudicina ha lanciato l'allarme: «Non fermiamoci a Bresciana (risorsa destinata a "seccare", prima o poi, NdR), proviamo a diversificare l'approvvigionamento idrico».
Infine, al Forum, è intervenuto il sen. Antonio D'Alì. Il parlamentare, dopo essersi complimentato per l'iniziativa ed aver sostenuto che questi momenti di confronto, su temi di tale valenza, sono necessari e vanno incrementati, è tornato sul proprio “cavallo di battaglia” della “Grande Città”. Per D'Alì, infatti, solo consorziando un maggiore numero di Utenti, e quindi di Comuni, si possono ottenere quei “risparmi di scala” che permetterebbero un taglio alle tariffe dei servizio idrico. Anche D'Alì, poi, s'è dichiarato favorevole al “quoziente familiare”, nella determinazione delle tariffe, per agevolare le “famiglie numerose”.
L'Amministrazione, da parte sua, ha dato dei segnali di apertura rispetto ad alcune delle 17 richieste del Comitato “Per un'Altra Città”. Come sostenuto, però, da Natale Salvo, uno dei portavoce del Comitato, nel proprio intervento,«il Forum di oggi non è un punto d'arrivo, ma semplicemente il punto di partenza per ottenere, da parte del Comune, il rispetto dei diritti dei cittadini in riferimento al servizio idrico».





