La notizia è di quelle che passano in sordina sulle testate giornalistiche, anche di questi tempi.
In un paese normale una notizia del genere avrebbe tutta un’altra rilevanza e avrebbe comportato il pubblico ludibrio sull’arroganza di una politica abituata a calpestare la volontà del popolo di cui dovrebbero essere espressione. Forse in un paese normale nessuno mai avrebbe potuto nemmeno immaginare un simile comportamento.
In Italia invece non si biasima nessuno se ha cercato di fare il furbetto e non si prendono nemmeno in considerazione i costi economici e di consenso di siffatti abusi. Già perché impegnare la Corte Costituzionale non costa niente (forse meno che un referendum nazionale) e oramai siamo troppo abituati a certi comportamenti per biasimare a dovere chi è seduto su quegli alti scranni dimenticando che lo devono ai nostri voti quel posto in Parlamento.