Se è vero che scoprire un corpo planetario ricco d'acqua è un buon presupposto per sospettare che possa essersi sviluppata la vita, non dobbiamo farci trarre in inganno dalla presenza del prezioso liquido. Guardando alla Terra infatti, ci accorgiamo che si, l'acqua è indispensabile alla vita, ma che non significa che ogni pozza d'acqua pulluli di esseri viventi.
Facciamo un esempio: prendiamo il Mar Mediterraneo ed il Mar Morto. Entrambi sono delle enormi vasche d'acqua, l'elemento fondamentale per la vita di (quasi) ogni specie di essere vivente sul nostro pianeta. Se però prendiamo in considerazione temperatura, pressione, sostanze disciolte nell'acqua, ci accorgiamo che il primo è adatto ad ospitare decine di migliaia di forme viventi, il secondo invece è uno degli ambienti più inospitali della Terra.
Dobbiamo osservare la Terra per capire quando il motto "segui l'acqua" possa essere ingannatore: solo il 3,5% del volume del nostro pianeta ha condizioni tali (temperatura e pressione) da ospitare acqua liquida. Ed in questa piccola porzione di acqua sul totale del volume della Terra, solo il 12% del volume contiene vita.
Questo potrebbe significare che, nonostante i miliardi di anni di evoluzione, le diverse forme di vita non hanno trovato un ambiente ideale di sviluppo in una porzione considerevole di acqua liquida, circa l'88%.
Ci si trova costretti, quindi, a riconsiderare l'acqua come l'indizio primario della possibilità della vita. Se è vero che noi tutti, dalle piante all'essere umano, abbiamo bisogno di acqua per sopravvivere, un fattore importante è, logicamente, la quantità; ma ancora più fondamentale sembra essere la qualità.
"Dovremmo seguire l'acqua calda o l'acqua fredda?" si chiede Eriita Jones della Australian National University. Il suo studio, pubblicato sulla rivista Astrobiology, cerca di chiarire quali siano le condizioni ideali affinchè l'acqua possa essere considerata come favorevole allo sviluppo della vita. "Cerchiamo di quantificare meglio la nostra comprensione della biosfera terrestre".
Per quantificare quale possa essere considerata l'acqua abitabile, Jones ed il suo collega Charles Lineweaver hanno disegnato un diagramma che mostra le condizioni ideali di temperatura e pressione. "Questo è un modo naturale di parametrizzare ogni pianeta" afferma Jones, suggerendo che questo metodo potrebbe essere applicato non solo sulla Terra, ma anche su altri corpi rocciosi contenenti acqua liquida.
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