- scendendo da uno scooter, moto o ciclomotore in generale, meglio evitare di strusciare la gamba sulla marmitta incandescente: non è sexy il gesto né la cicatrice che ne segue;
- se siete invitate a pranzo dai genitori dell'ex con cui vi siete da poco riappacificate ma che sapete essere stato male per voi lungamente, fingete un'appendicite fulminante e non ci andate; ché di certo, quando voi farete notare quanto cavolo mangi il figlio, lei, la mamma, vi risponderà: "E pensa che io l'ho visto digiunare TRE giorni di seguito, dimmi se potevo non preoccuparmi", provocando un prolungato momento d'imbarazzato silenzio;
- pur se siete bravissime attrici, dopo battutine come quella del punto 2, nessuno crederà che non abbiate fatto apposta a rovesciare una moka di caffè bollente sulla premurosa signora;
- lo smalto rosso mi sta malissimo;
- sto mettendo lo smalto rosso;
- se penso a casa mia a Brescia, mi viene l'angoscia e non dormo: forse perché visualizzo 30 scatoloni in 30 mq e l'unica sedia libera ricoperta di una pila infinita di roba da stirare, soprattutto lenzuola matrimoniali (ma è solo un'ipotesi, eh);
- Puzza ha imparato a far scorrere anche la porta della veranda; ma il viaggio di domani con Fratello e Picconatore lo castigherà (anche se, ignaro e beato, per ora si sta sbafando il sauro che mi ha appena sottratto);
- i controlli in aeroporto sono una cagata pazzesca: cioè, se l'aereo lo prendo io che ho questo assurdo cognome mediorientale, parte la perquisizione in ogni caso (l'ultima volta, corredata da uomo che mi diceva: "A volte invidio da morire le mie colleghe"), ma il ragazzo della mia amica F. diceva ieri d'aver raggiunto l'isola con del fumo. F. è figlia di N.R., messo nella lista dei "vips" in vacanza sull'isola al momento del terremoto: poteva essere un grande scandalo, invece è finito tutto con una caponata a Quattropani.
Io vado a decretarla ora, lanciando il mio silk-épil nel giardino di Gianni Piramuzza.