Action sport o action movie?

Da Annaulaola

“Ci sono uomini che con le loro invenzioni hanno cambiato il nostro modo di vivere. Altri, quello di sognare”. Questo era il titolo della Gazzetta dello Sport, uscita il 14 Aprile 1998. Il giorno precedente moriva un uomo straordinario, Patrick de Gayardon. il paracadutista francese che inventò lo skysurf.

Gli action sport, così definiti dagli statunitensi, nascono, generalmente, dalla fusione di diverse discipline classiche. Lo skysurf unisce tecniche di snowbording, surfing e skydiving e consiste nel realizzare, durante la caduta libera con una tavola da snowboard fissata ai piedi, tutte le figure proprie dello sci e del surf.

Uno storico spot televisivo parlava di no-limits, ed è proprio questa la filosofia che guida le gesta di questi folli sportivi, portandoli a cercare il superamento delle leggi fisiche e la sopportazione del corpo umano.

Tra rafting, canyoning, base-jumping, snow-kite e kite-surfing, il mondo degli sport no limits vanta oggi un elevato numero di appassionati e l’attenzione mediatica che si è creata attorno a essi è sempre più forte.

C’è anche chi è riuscito, grazie a questi sport, a trasformare una telecamera in un fenomeno sociale dal valore di 200 milioni di euro! Nick Woodman, dopo una serie di ricerche, nel 2004 ha lanciato la sua prima videocamera ultra-grandangolare.

L’obiettivo di Nick era quello di dare la possibilità agli sportivi di filmare le proprie prestazioni da un punto di vista eccezionale. Queste action-cam si possono, infatti, montare su svariati supporti: caschi, manubri, sci, tavole da surf o addirittura indossarli direttamente sul corpo.

Il web è ormai pieno di video mozzafiato le cui visualizzazioni arrivano alle stelle trasformando questi sport in un vero e proprio fenomeno sociale.

GoPro immage

Il desiderio di fare qualcosa di eccezionalmente unico spinge l’uomo sempre verso nuovi traguardi. Ma tranquilli, ulaola non è no-limits!