Prenderanno il via il prossimo 7 agosto le riprese di “Via Poma”, la nuova fiction Mediaset prodotta da Taodue, che racconterà il brutale omicidio di Simonetta Cesaroni, uccisa lo stesso giorno di ventun anni fa, con 29 coltellate nel palazzo di Via Carlo Poma n° 2, nel quartiere Prati di Roma.
Scritta da Pietro Valsecchi, Roberto Faenza e Antonio Manzini, la miniserie in due puntate, che con molta probabilità andrà in onda a Dicembre su Canale 5, vedrà Astrid Meloni nel ruolo di Simonetta Cesaroni (della quale si vedranno poche scene, anche per rispetto dei famigliari) e Giorgio Colangeli nei panni di Pietrino Vanacore il portiere dello stabile suicidatosi nel 2010. Ci sono quindi tutti i nomi e i cognomi dei protagonisti del giallo, per ricostruire fedelmente la realtà. Un ruolo di fantasia(‘una sintesi di vari nomi che hanno seguito il caso’) spetta, invece, a Silvio Orlando che nei panni di investigatore ‘caparbio’, non si accontenterà delle verità ufficiali.
Per Taodue, però, l’impresa non sarà facile. Se per Pietro Valsecchi, patron della casa di produzione cinematografica, si erano da poco placate le polemiche in merito all’infiltrazione della mafia all’interno della sua “Squadra Antimafia”, presto dovrà fare i conti con i legali di Raniero Busco (all’epoca fidanzato di Simonetta Cesaroni, dichiarato colpevole in primo grado lo scorso 26 gennaio, condannato a 24 anni e oggi in attesa del ricorso in appello).
E se gli avvocati di Busco, promettono battaglie in tribunale «Non siamo stati contattati, lo abbiamo appreso dalle notizie di stampa – dichiarano – Se è nelle nostre possibilità, ne bloccheremo la messa in onda»; Valsecchi, che non vuol sostituirsi al Tribunale, difende il suo prodotto dichiarando che la fiction sarà molto attinente ai fatti di cronaca: «Via Poma –ha detto- sarà un giallo che commuoverà molto l’Italia perché dopo tutti questi anni quella morte pesa ancora».