Titolo: Ad lucem
Autore: Alessandro Cortese
Editore: ARPANet
Anno: 2012
Seguito di EDEN, il secondo romanzo di Alessandro Cortese relativo alla trilogia sulla Genesi, AD LUCEM presenta una struttura più complessa rispetto al lavoro precedente pur mantenendone il ritmo sostenuto che, tranne qualche lieve appannamento non abbandona mai il romanzo e il medesimo apparato scenico.
Lo scrittore però allarga il suo orizzonte non limitandosi come fonti soltanto alla Bibbia, ma attingendo a piene mani dalla Kabbala ebraica (vedasi ad esempio la figura di Lillith , la "femme fatale" ritratta da Dante Gabriel Rossetti), dalla mitologia cosmogonica, ma anche da romanzi ed autori contemporanei (tra gli altri Orwell e Pasolini ) e da teorie scientifiche.
Il risultato da' origine a un'opera senza dubbio dotta, sostenuta dallo stile di Cortese scorrevole, moderno grazie a un periodare non arzigogolato, ma composto da frasi brevi e nel contempo forte di un lessico non comune, elevato e comprensibile al tempo stesso.
Il lettore può forse disorientarsi perché non è adottata nel romanzo una narrazione cronologica o pseudotale e quindi potrebbe fare fatica a distinguere tra le varie figure introdotte dal testo soprattutto se appartenenti a miti poco noti, ciononostante l'architettura della storia è chiara come anche il suo senso intrinseco.
Le teorie accennate nel libro ancora una volta potrebbero creare nei fondamentalisti cristiani un sicuro turbamento, ma l'autore, forse consapevole di questo, inserendo a conclusione un suo saggio in cui espone e spiega le sue fonti ispirative, mostra le sue valide argomentazioni.
Qual è la natura vera di Lucifero? E quella del grande Padre? Perché esistono il bene e il male?
John Milton nel suo "Paradiso perduto" fu forse uno dei primi a porsi l'interrogativo, William Blake parlò di dualismo presente già a monte nell'atto della creazione poiché animali feroci come la tigre e animali mansueti e docili come l'agnello hanno avuto lo stesso processo creativo: "Did he who made the Lamb make thee?" (The tyger).
Preceduto da nomi illustri Cortese espone una tesi che forse può essere osteggiata e invisa da molti ma sicuramente affascinante.
Un plauso a questo giovane autore che con piglio sicuro ha saputo affrontare un argomento difficile riuscendo a non annoiare, ma a dare al tema il taglio incalzante di un thriller moderno.